pietro simonetti

In Basilicata negli ultimi venti anni abbiamo prodotto una buona le legge regionale sui migranti.
Siamo stati protagonisti a partire dal 2014 di una stagione di accoglienza diffusa dei richiedenti asilo con la partecipazione di 72 Comuni ed oltre tremila ospiti, con l’occupazione di 800 giovani lucani nel sistema di Accoglienza e investimenti statali pari a 120 milioni che hanno avuto ricadute significative per i servizi, fitti di appartamento ed altro.
Oggi, dopo la totale disapplicazione della legge 13 del 2016, da parte della Giunta Bardi non si segnalano episodi significativi al netto della riduzione dei costi di gestione realizzati dal Governo centrale, della pessima gestione del Cpr di Palazzo, e della assoluta mancanza di politiche di integrazione, formazione, sbocchi lavorativi e crescita culturale dei richiedenti attualmente ospiti.
Eppure ogni anno lavorano in Basilicata circa 50.000 migranti,  impegnati in agricoltura ed edilizia soprattutto, mentre  22.000 fanno le assistenti domiciliari  (in prevalenza provenienti dalle nazioni dell’Est, la maggior parte sfruttata con le modalità del lavoro nero.)
Sono forze essenziali per l’economia lucana ed i servizi di cura.
 
 
 
Nel 2024 è accaduto un fatto molto grave: per la prima volta, dal 2014, non e’stata garantita l’accoglienza per gli stagionali nel Bradano e nel Metapontino  nonostante l’esistenza del Centro di Palazzo dove in nove anni sono stati ospitati circa 4000 stagionali, sperimentate le liste di prenotazioni e il trasporto a chiamata.
Si tratta di una sciagurata decisione dell’Ufficio Autonomie della Regione che, pur avendo ricevuto  a l Febbraio  2 milioni del Fondo Fami, non ha effettuato la manutenzione del sito, e si è impantanato in un una iniaitiva di co-progettazione, partorendo un avviso, nientemeno che a luglio, alla ricerca di 250 case nel Bradano e 50 nel Metapontino.Ovviamente l”avviso che interessava il terzo settore è andato deserto due volte al netto di una proposta per 30 posti a Nuova senza esito.  Adesso, con i migranti in mezzo alla strada, ci sarebbe un altro progetto fantasma per i migranti poveri di cui non si conosce il conenuto e che non è stato pubblicato sul sito della regione. Risultato: circa trecento stagionali sono stati consegnati a caporali nell’area del Melfese, molti di piu’nell’area ionica, dove hanno reperito  ruderi, capanne ,ecc.  Intanto la Regione Basilicata non appalta da tre anni i nuovi Centri di accoglienza di Boreano, Gaudiano e completamento di Scanzano,450 posti e servizi, per un investimento di 15 milioni. I Rup sono stati nominati da tempo ma non si procede agli appalti integrati. Al momento nessun rendiconto è stato pubblicato sull’utilizzo di circa 5 milioni di risorse dei progetti Su.Pr.Eme. Non si conosce lo stato di attuazione e delle misure attuate.Ora ci sono gli ultimi due milioni erogati dal Famina, a febbraio 2024, per accoglienza stagionale, anche questi  non spesi per la gara andata deserta due volte.
Inattività e menefreghismo anche per le politiche regionali e nazionali verso le comunità italiane all’estero ,mentre si disperde la memoria verso i nostri crregionali. 
Nel corso dell’ultimo decennio  i lucani all’estero sono passati da 1,2 milioni ad 800.000, gli iscritti all’Aire attorno a 140.OOO.
Le associazioni lucane sparse in 17 nazioni sono passate da 170 a circa 130, di cui una quarantina  in Italia.
E’ anche  l’esito della gestione Cicala, ma non solo, e dell’ (in)attività dell’ufficio sistemi culturali diretto da Michele Busciolano, che hanno gestito male le risorse economiche, non controllato l’attuazione delle misure approvate e finanziato con 200,000 euro il progetto ,”vergogna,” denominato Basilicate, un vero e proprio disastro espositivo e di partecipazione all’estero, con spese di viaggio e di allestimento fuori dalle regole UE e regionali e per  grossolani e ripetuti conflitti di interesse.
Le risorse UE sono state assegnate senza gara ad una associazione che si autodefinisce Onlus nel suo sito, che  ha appaltato,perché concordato preventivamente, a società private: il  tutto al netto delle spese di viaggio ,vitto e alloggio, del presidente della pseudo Onlus.
Le modalità di gestione degli ultimi anni, l’invecchiamento della rete organizzativa, il mancato rinnovamento dei gruppi dirigenti locali,. che ha allontanato i giovani, costringono ad una revisione della normativa in essere, alla innovazione dei programmi e all’uso corretto delle poche risorse disponibili.
Non c’è futuro senza un cambio di rotta.
Resta il fatto che oltre ottanta milioni nel 2024 per i Dipartimenti della Regione,Apt,Gal,FLC,Pro loco,Comuni,Province, ed altri,  al momento non sono riusciti a recuperare le presenze e gli arrivi del 2918, salvo un aumento degli stranieri ed una diminuzione degli italiani oltre alla riduzione dei giorni di presenza 
Intanto Apt per la terza volta organizza a Matera un convegno di tre giorni sul  ” turismo delle radici’. In tre anni sono stati spesi oltre un milione di fondi anche nazionali per ospitare 80 persone proprietari di agenzie estere, oltre a vari ed eventuali. Il Tutto per certificare il fallimento del progetto e delle spese fatte all’estero per promuovere la pasta fatta in casa e le ricette dei nonni.
Dopo l’anno delle radici si inventeranno quello del giubileo,con migliore fortuna sicuramente.