venerdì 25 ottobre 2024

FORZA BASILICATA !

 -  Da  www.talentilucani.it  -

 
LA BASILICATA? “SPREMUTA” E ABBANDONATA  

Di Armando Tita il

“Il Mezzogiorno non ha bisogno di carità, ma ha bisogno di giustizia:non chiede aiuto ma libertà. Se il Mezzogiorno non distruggerà le cause della sua inferiorità da se stesso, tutto sarà inutile” lo sosteneva Guido Dorso nel lontano 1945.
Nonostante la presunta buona volontà del furbo Ministro Calderoli che ci aveva ampiamente assicurato che   il gap, le discrasie e le ingiustizie accumulate da secoli di brutale e “illegale” Spesa storica sarebbero state sanate, dobbiamo riscontrare che nel Dispositivo normativo approvato dal Governo Meloni  il 15 ottobre  non vi è traccia alcuna dell’Autonomia Differenziata (Legge n.86/24).
Come sostiene Pietro Spirito sul  Quotidiano del Sud … un fantasma si aggira e aleggia  dentro la Legge di Stabilità ed è il fantasma dell’Autonomia Differenziata volutamente espunta dalla Manovra di Bilancio.
Nei giorni scorsi come Comitato “Comunità e Sviluppo Basilicata” abbiamo organizzato un Focus con vari esperti accademici  di Economia politica, Politica economica e Fiscale sulla questione tributaria e su quelle misure necessarie per riequilibrare le distanze territoriali esistenti.
Lo si poteva fare ad esempio , nella Sanità, settore in cui i Livelli Essanziali di Assistenza(LEA) sono stati definiti da tempo.
 
A tal proposito  al Ministro Calderoli , al Governo e a tutte le  forze sociali e politiche vorrei ricordare che la Basilicata è stanca di essere spremuta in termini di risorse energetiche, idriche, paesaggistiche e ambientali. (Petrolio e Gas, Acqua e Parchi Nazionali).
Lo ha candidamente proferito nelle settimane scorse  in Parlamento l’on.le Enzo Amendola parlando della Basilicata e del suo DOVERE di SOLIDARIETA’ al Fabbisogno Nazionale  idrico ed energetico. “Dovere di Solidarietà” mai registrato nei comportamenti politici delle altre regioni del Nord e Meridionali .
Ha rincarato la dose  l’on.le Calenda che ha ricordato alla Meloni,  a  Giorgetti e all’opinione pubblica italiana  che la Basilicata ha “regalato”, senza alcuna giusta ed equa contropartita, alla NAZIONE,  negli ultimi trent’anni  oltre cinquecento milioni di tonnellate di Petrolio e Gas, pur, in presenza, di disastri ambientali “attenzionati” dalla Magistratura potentina, e, subìti dalle popolazioni interessate, grazie, soprattutto,  al cosiddetto “Texas senza regole”.
Se Toti, l’ex Governatore della Liguria, chiedeva la gestione diretta del Porto di Genova, con tutte le gravi conseguenze  giudiziarie che lo hanno visto nei mesi scorsi  protagonista in negativo con il management del Porto stesso… perché la Basilicata non può chiedere le giuste compensazioni e le royalty dovute ?
Perché  viene così brutalmente colonizzata? .
Fino a quando Noi lucani saremo  costretti ad assistere, chini e supini, ad approvazioni terrificanti e truculenti normative come la recente legge n.74/23, impropriamente e disonestamente definita “Acque del Sud”?
Una normativa che umilia la Regione Basilicata e il suo enorme patrimonio idrico.
Se il buon Giorgetti avesse proposto la stessa legge in quel di Lombardia o Veneto sicuramente avrebbe avuto sotto casa centinaia di leghisti con i Forconi.
Qui in Basilicata tutto è permesso, la nostra classe dirigente lucana ha raggiunto insopportabili  sudditanze .
Se ci fosse stato un briciolo di autorevolezza e di dignità sicuramente Noi lucani potevamo pretendere  la gestione di tutte le nostre immense RISORSE.
Sarebbe bastato applicare una semplice Analisi Costi/Benefici.
Sarebbe bastato, se le intenzioni fossero state davvero serie sul piano politico, poter condividere con la Meloni e il suo Governo un Piano Mattei ad hoc  per la Basilicata(come proposto  per  Tunisia, Libia, Algeria e i Paesi Africani).
La Genesi di tutti questi mali  è ascrivibile per la Basilicata e per tutte le regioni del Sud  a un peccato originale che si è consumato negli ultimi anni con una distanza siderale tra paese legale e paese reale, tra territorio e istituzioni regionali, tra Nuove e Vecchie  Generazioni.
Ho molta paura della regionalizzazione delle Scuole voluta dai vari Zaia, Fontana e soci, un obiettivo che spero non venga mai  concretizzato per  le ricadute inimmaginabili sull’intero Sistema scolastico. (Catalogna spagnola docet).
La Vulgata che si è diffusa con il  tempo è quella che le popolazioni del Sud non sanno più eleggere amministratori  efficaci ed efficienti: i loro amministratori sono per definizione incapaci e corrotti.
Purtroppo,  in parte è vero .
A tal proposito basterebbe fare un breve excursus, una breve disquisizione storico/informativa.
Gli anni dal 1976 al 1979 si sono caratterizzati  per una serie di provvedimenti che sono stati intesi come preludio ad un assetto riformato degli enti di governo sub-centrali.
In quegli anni i Comuni e le Regioni del Nord  sviluppavano Reti di Asili Nido, Consultori, Servizi Sociali vari con piante organiche “laiche”, nel Sud prevalevano forme ibride di collaborazione tra Regioni ed Enti Locali  tra Istituti religiosi e Scuole Professionali di formazione cattolica.
Morale della favola il Nord si attrezzava con strutture moderne e personale altamente qualificato,( le Scuole Materne di Reggio Emilia, prime nel mondo, ne sono il plastico esempio, la plastica dimostrazione) il Sud grazie ai modesti servigi delle Amministrazioni Comunali e Provinciali  dell’epoca e a una fitta  rete di  IPAB (Istituti Pubblici di Assistenza e Beneficienza) moltiplicava gli interventi caritatevoli ed assistenziali che non hanno prodotto né efficaci servizi sociali (dagli Asili Nido ai Consultori ) nè figure professionali specifiche (Assistenti Sociali, Sociologi, Pedagogisti, Psicologi)da inserire negli organici dei vari Comuni, Province e Regioni.
Questo piccolo  esempio è significativo perché ci  spiega, senza infingimenti di sorta, come nasce il Decreto Stammati , come nasce   la Spesa storica a favore del Nord  e  in quale preciso contesto politico-amministrativo .
Una sorta di  “Discriminante positiva” rovesciata (dare di più a chi ha di più).
Chi ha realizzato questo disegno politico  scellerato consumato negli ultimi cinquant’anni  ha messo le radici e ha condizionato l’agire amministrativo e contabile delle nostre amministrazioni locali .
Una spesa storica che non  è mai stata modificata da oltre mezzo secolo.
Le inadempienze , le incompiute odierne del PNRR, la scarsa capacità progettuale e di spesa nascono da questo tristissimo e sciagurato passato.
Pur tuttavia, per l’onestà intellettuale che ci ha sempre contraddistinto, dobbiamo sottolineare i favolosi anni ottanta e gli inizi degli anni novanta che hanno confermato il protagonismo della Regione Basilicata nei fondi europei FSE, FERS e FEOAG, grazie alle buone pratiche e al raggiungimento di tutti gli Obiettivi prefissi dai vecchi  PQR  (oggi POR).
Successi e risultati che hanno sancito il cosiddetto “Caso Basilicata”.
Un “Caso” che è arrivato ad un elevato grado di notorietà in seno alle alte sfere delle varie Autorità di Gestione e alla  ribalta della stampa nazionale ed europea.
Le “retrocessioni” di questi ultimi anni ci hanno portato amaramente alla cruda  realtà quotidiana, fatta di inaresstabili fughe di giovani, di spopolamento patogeno delle nostre aree interne e di una abnorme senilità che ha creato pavidamente una maggioranza silenziosa dove abbonda una massa di persone acritiche, sottomesse e quindi manipolabile con una certa facilità.

* Sociologo e Saggista


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