Nicola SAVINO*
Tra un anno la Basilicata eleggerà un nuovo Consiglio!
L’articolo 122 della Carta stabilisce che IL SISTEMA DI ELEZIONE... DEI CONSIGLIERI REGIONALI E’ DISCIPLINATO CON LEGGE DELLA REGIONE. Perciò, modificando il 2^ comma dell’art 48 del nostro Statuto, potremmo restituire la funzione originaria al suo Consiglio. Al quale-nella Premessa al Testo in vigore dal 7/11/2016- si vanta l’attribuzione di un “ruolo innovativo”; ma al quale, con evidenza, si toglie ogni potere! Fu da allora o da prima che si spensero entusiasmi e speranze? Da allora i Consiglieri sono ridotti a “comparse”.. con la sola “mozione motivata di sfiducia”(art 53); e perciò il Presidente, diventato Governatore, può perciò far quel che vuole!
Ora, la Meloni punta all’elezione diretta del Premier (che Calderoli ribattezza “Governatore”) perché sarebbe disarcionabile soltanto con un Atto di scioglimento dell’Assemblea e dunque con la contemporanea decadenza dei suoi Membri! Dall’ elezione diretta derivano al Governatore almeno due dei “tre poteri”, quelli che Montesquieu voleva separati ed indipendenti (affinché si controllassero l’un l’altro). E deriva anche che, il “potere unificato” coincidendo con il governatorato, le ambizioni frantumano i gruppi politici e le alleanze!! Perciò, se davvero si tende a recuperare il “bene comune”, è anzitutto necessario eliminare questo “pomo della discordia” dalle Regioni: e prima che si riproduca a livello nazionale, dove già il Parlamento è subissato di decreti da ..ratificare!
La prossima legislatura dovrebbe perciò restituire ai Consiglieri la responsabilità di eleggere il Presidente e di tutelare la stabilità di Governo con la <sfiducia costruttiva>: una procedura che consente di far cadere una Giunta soltanto in presenza di una nuova maggioranza e di un nuovo Presidente Funziona bene in Germania ed è raccomandata da esperti come S. Cassese: riabilita la funzione legislativa e di controllo assegnata ai Parlamentari dai cittadini.
Un “passo” importante per avviare il risanamento dei Partiti e rilanciarne la fondamentale funzione di raccordo tra Società ed Istituzioni! E però, al punto cui si è giunti e dinnanzi al progetto di Governatorato nazionale, è possibile contribuire dal profondo Sud?
Dal 7 di maggio è in Senato la Proposta (Parrini n. 333) che, assegnando finalmente regole per l’attuazione del <metodo democratico> nei Partiti (art. 49 CC), ne implicherebbe anche la trasparenza. Finora i Partiti le hanno escluso controlli sulle loro decisioni interne; ma, giunti allo “sfarinamento”, dovrebbero esser convinti che anche da questa omissione deriva la loro crisi!
Nella Proposta si prevede una procedura di controllo molto complessa, coinvolgente le Prefetture e dunque lesiva dell’autonomia che lo stesso articolo sancisce per l’ ”associazione di cittadini”; perciò, il controllo sarebbe forse da affidare alle <Giunte per le elezioni> già in Parlamento e ben replicabili nelle altre Assemblee :ai vari livelli, secondo le dimensioni demografiche. Si potrebbero conoscere le procedure di tutti gli atti dei Partiti, dalle candidature al finanziamento; ed i cittadini-elettori tornerebbero a percepirli come “proprie libere associazioni”: secondo Costituzione, insostituibile mezzo di partecipazione e base del sistema democratico!
Ebbene, andando al voto, la Basilicata potrebbe contribuire a questo processo? Chi volesse una vera Alternativa alla situazione attuale dovrebbe qualificarsi con l’annuncio che la prossima Legislatura sarebbe transitoria proprio allo scopo di dedicarla sia alla correzione dell’art 48 dello Statuto, sia all’istituzione di un Organo di controllo sulla “regolarità” delle procedure adottate per scegliere i candidati a quel livello.
Si tratterebbe, al fondo, di bloccare la strategia “autoritarista” e di avviare la riforma dei Partiti : con il controllo, in prospettiva, sulla “democraticità delle candidature”, ma, immediato, sull’affidabilità dei candidati. Per questa, sottoponendoli alla “prova comizio” o comunque di conferenze pubbliche che dessero modo agli Elettori di verificarne le capacità logiche.. indispensabili nelle Istituzioni al sostegno di idee e programmi! Il successo dell’Alternativa dipenderà molto dalla capacità di suscitar fiducia che si è davvero Formiche e non Cicale travestite!
Prima dello sfascio, quando gran parte degli elettori andava alle urne, il Partito filtrava - con i “probi viri”- sia i nuovi aspiranti alla tessera, sia -in base al curriculum- gli stessi candidati. Spesso li “formava ” in appositi corsi e li impegnava in discussioni interne; infine affiancava gli eletti nel loro impegno istituzionale. Caduta questa prassi, un minimo di “garanzia” occorre almeno tentarla… circa la loro competenza e preparazione! Specie verso chi, rifiutando questa decadenza, da tempo si astiene dal voto!
Occorre convincere che si fa sul serio contro una “Linea autoritaria”, innescata dal Tatarellum al tempo di Berlusconi ed ora rilanciata da Meloni e Calderoli; già praticata da Bardi! Ma sarebbe credibile soltanto dal “Candidato per una Presidenza di transizione”, tipo quella di Draghi, ispirato dalla consapevolezza dell’enormità di ciò che ha consegnato la Basilicata alle Cicale!!! ns
*già Parlamentare e Sottosegretario di Stato
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