sabato 10 giugno 2023

NUOVA VITA PER LA CASERMA LUCANA ?

 

             Nicola  SAVINO*

La Caserma lucana di via Ciccotti a Potenza sarà ripopolata?

Talvolta ci sono problemi che i Vecchi Governi non sono in grado di risolvere e per i quali riescono i Nuovi! Sarà vero stavolta per merito dell’Alternanza? Potrebbe, se anche il nuovo schieramento, ben saldi i principi del Sistema, li rispetterà; come accade da sempre nel Regno Unito e nei Paesi in cui si è consolidato il sistema democratico (da Churchill definito “il peggiore di tutti, ad eccezione di tutte le altre forme in uso”.

Orbene, per chi scrive- del nuovo Governo (che però tradisce tentazioni autoritarie con il premierato) meritano tuttavia attenzione due temi:

primo, il Ministro Nordio s’è impegnato a ricondurre la Magistratura nell’alveo oltre il quale- specie da Mani pulite in poi- Essa ha “esondato”, condizionando gli altri due Poteri (che Montesquieu raccomandava indipendenti, reciprocamente e ciascuno rispetto al terzo).

Secondo, la Presidente Meloni ha preannunciato la rinascita di un servizio di leva facoltativo, alternativo a quello civile.

Temi entrambi non ben affrontati in precedenza: il primo- forse per fedeltà all’antenato PCI, che ha sempre coltivato un buon legame con i Giudici; il secondo- sia per l’evoluzione della tecnica militare verso la specializzazione e fors’ anche per “conquistare” i Giovani, “liberandoli” da quell’ onere. (Nel 1990-91, sottosegretario alla Difesa Mastella, la Commissione d’inchiesta sulla condizione giovanile, fu occasione di una convergenza ufficiosa con i Capi di Stato Maggiore sugli “scambi alla pari” tra le reclute dei Paesi Ue). 

 

Libero da vecchi legami, è sembrato che il nuovo Ministro della Giustizia potesse affrontare le riforme che occorrono nel “suo” Settore strategico; e che la Presidente Meloni riprendesse un tema importante per i giovani. E però, mentre lo slancio di Nordio rischia il freno dei Magistrati in servizio nel Ministero (una pessima tradizione non rimossa)e dei loro para-partiti, sulla Meloni potrebbe pesare la radice politica, come –quanto ai Giudici- sugli eredi del PCI. Per la Lei c’è infatti non soltanto la tradizionale vicinanza al “mondo militare”, ma anche – e questo sarebbe un bel guaio!- l’antico indottrinamento dei Balilla, “libro e moschetto, fascista perfetto”: universalmente imposto e di cui, persino chi scrive, ricorda le sfilate del sabato. Tuttavia, favorevole all’autonomia dei tre Poteri e fortemente interessato alla questione giovanile, tifa sia per il successo di Nordio che per la  ”resurrezione della Leva”. Ma con la ferma riserva che questa non corrisponda nemmeno velatamente ad alcuna “riedizione” di quell’indottrinamento ideologico, primeggiante nell’epoca più dolorosa del nostro Paese!  

L’Italia che oggi è afflitta dal fenomeno dei Neet, 1 ogni 5 ragazzi/e tra i 15 ed i 29 anni né studia né lavora…in costante crescita soprattutto da noi e nel Mezzogiorno, ha per essi la necessità di urgenti iniziative: e che lo Stato, in tutte le sue articolazioni, intervenga per sottrarli alla rinuncia o all’esclusione, per un futuro positivo sia personale che sociale. Il servizio di Leva- ovviamente aperto alle donne- potrebbe dunque costituire la grande occasione di un loro recupero: anche di una formazione professionale programmabile d’intesa con la Regione (la quale dispone di risorse specifiche: il Fondo Sociale ben dotato). In più, per ampliarne gli orizzonti culturali attuando gli “scambi alla pari” di cui sopra, d’intesa con le analoghe formazioni dei Paesi dell’Unione. Uscirebbero dalle angustie del territorio, partecipando alla dimensione europea: nella quale le nostre società nazionali sono sempre più coinvolte per merito della libera circolazione; ed ormai tanto intensamente… che anche l’orientamento del nuovo Governo sembra ad essa più sensibile!

La riapertura della Leva sarebbe dunque una buona occasione per il risveglio di energie, al cui apporto la Comunità- fra l’altro in decrescita demografica–dovrebbe assolutamente non rinunciare! Una Leva facoltativa per tutti coloro che documentino il loro impegno nello studio/formazione o nel lavoro, ma obbligatoria per i Neet. Ne gioverebbe non soltanto, al minimo, la nostra Caserma lucana, ma l’intera nostra Basilicata ed- a ben sperare- la stessa Comunità europea. E’ però bene confessarci che esiste il peso delle memorie e dunque il timore che si tenda a riesumare anche l’indottrinamento: in chiaro contrasto con la Carta e con l’obbligo di lealtà verso di Essa.

Come in ogni epoca ed in qualsiasi “regime”, alla Scuola è sempre spettato di sostenere il proprio. Tanto più quest’obbligo vale nell’unico sistema che si basa sulla “libera associazione- cui tutti i cittadini hanno diritto -per concorrere con metodo democratico alla determinazione della politica”.

Essa è dunque chiamata a far conoscere a tutti i suoi allievi i Valori su cui si fonda la nostra convivenza ed a preparare ciascuno alla consapevolezza: di modo che, quando sarà adulto, possa scegliere - con spirito critico e dunque consapevolmente- la via che riterrà adeguata per concorrere ad attuarli. Con lo strumento fin qui indicato come unico dalla Costituzione: dei “partiti” fondati sul “metodo democratico” (art 49 CC). Questo ch’è il compito specifico dell’Educazione civica, purtroppo non sempre soddisfatto dalla Scuola, spetterebbe anche alla Leva. E perciò, se il “risuscitarla” non significasse marciare verso l’autoritarismo (e nemmeno suscitarne il sospetto!), risulterebbe molto utile a tutta la “Nazione”, non soltanto alla “rinascita” della Caserma lucana di Potenza o di Matera ed ovunque possibile!!! ns         

                                                         *già Parlamentare e Sottosegretario di Stato          

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