mercoledì 2 agosto 2023

FORZA BASILICATA !

 -  Da  www.talentilucani.it  -


UNA NUOVA VERTENZA BASILICATA E’ NECESSARIA ED URGENTE

 

Di  Pietro  Simonetti    il

Pietro Simonetti
 
Il 19 aprile del 1978 si svolse la Potenza la più grande manifestazione sindacale unitaria del Novecento, anche per ottenere il completamento del piano per l’acqua e l’irrigazione.
Un grande corteo  per sostenere la vertenza Basilicata,iniziata nel febbraio 1970, attuata successivamente con  Puglia e Piemonte per rivendicare il piano di irrigazione,le attività produttive ,il lavoro.
Il cuore della piattaforma era evidente:la realizzazione piena del piano irriguo per superare la disastrosa situazione della carenza di acqua potabile in Basilicata e Puglia.
Nessuno si ricorda ora:a quel tempo secondo i dati raccolti per la”mappa della sete” in 70 comuni lucani l’acqua potabile veniva erogata ad ore.Piu grave era la condizione nel territorio pugliese. 

 A piazza Mario Pagano non tutto il corteo riuscì ad entrare per il Comizio di Luciano Lama alla presenza anche di delegazioni della Federazione Unitaria di Puglia e Piemonte.

La grande partecipazione di popolo, oltre cinquanta sindaci,giovani e studenti, fu l’esito di una lunga vertenza che ebbe significativi risultati per l’irrigazione,l’allargamento della base produttiva, occupazionale e l’uso delle risorse del territorio. Questa stagione,importante e decisiva fu poi interrotta dal sisma del1980 che impose altre scelte ed altre iniziative .
Ricostruire il passato,anche recente, può contribuire a capire cosa fare di fronte  alle scelte del Governo regionale  e nazionale. 
 
 
Nell’anno del centenario della nascita’di Rocco Scotellaro,che assieme a Carlo Levi,Umberto Terracini,e tanti altri contribuirono ad eliminare il latifondo e a scrivere la Costituzione, si profila concretamente una ulteriore divaricazione nord /sud con il disegno di autonomia differenziata ed il ricorso a normative che produrranno la rapina e la privatizzazione delle risorse pubbliche del Sud e quindi della Basilicata.
Quasi nessuno ricorda gli esiti nefasti delle privatizzazioni di importanti imprese pubbliche realizzate nel nostro Paese che determinarono l’arricchimento dei “capitani coraggiosi”ed i pesanti indebitamenti delle aziende a partire da Telecom,Alitalia e via ricordando,con effetti negativi che durano ancora.
Fu anche disastrosa la privatizzazione del settore manifatturiero ed energetico statale.
Da tempo il settore idrico e’ ambito dai privati,che gia’controllano il comparto delle acque minerali con grandi profitti e pochi investimenti.
In questo quadro occorre valutare ed agire in riferimento alle nuove normative per il sistema idrico del Sud insulare ed altre scelte del Governo contro i poveri e gli ultimi.
La litania retorica sulla gestione dell’Ente Irrigazione,sulla passata gestione e indebitamento non giustifica il provvedimento adottato che centralizza e privatizza con un A.d. espresso dai privati.
E’chiara da tempo,tutti lo sanno, la sciagurata inefficiente gestione e di rapina attuata nell’Ente, commissariato da anni e centro di affari,appalti e mala gestione.
Proprio per queste ragioni  occorre una alternativa diversa che restituisca alle popolazione interessate,agli enti locali,alle forze sociali la possibilità di partecipare e controllare l’uso della risorsa acqua.
L’acqua e’un bene essenziale ed e’di tutti:occorre agire unitariamente per sconfiggere il disegno in atto.
Si può costruire gradualmente,un movimento come negli anni 70 con una piattaforma di pochi punti:lavoro,acqua pubblica,salute,tutela del territorio – energia- ambiente -mobilita’,un sistema scolastico e formativo ,un piano di ripopolamento con inclusione dei migranti.
Le controparti prima di tutto : Il Governo nazionale,la Giunta regionale.
A chi tocca?:tocca prima di tutto agli attuali gruppi dirigenti delle forze sociali,ai Sindaci ,alle forze politiche e culturali e nel contempo alle popolazioni.
Si possono utilizzare tutti gli strumenti della partecipazione e della lotta formando anche comitati locali
Sarebbe fatale attendere posizionamenti o inseguire la ritualità delle giustificazioni e della riflessione  continua senza esiti in un quadro di declino, spoliazione,rapina delle risorse naturali.
Il tempo e’ora,adesso, come per la vertenza Basilicata ..
Uscire dalla lamentazione individuale e di gruppo e cercare soluzione nell’interesse pubblico e del territorio,delle popolazioni,della democrazia


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