sabato 26 agosto 2023

ADDIO A UN MARINAIO, PESCATORE...LUPO DI MARE !

 -  Da  www.basilicata24.it  -

Giuseppe Possidente

"Maratea saluta il suo amato marinaio Giuseppe Possidente, da tutti conosciuto come Zio Pino. Non un semplice pescatore, ma un uomo che il mare lo ha vissuto e lo ha amato in tutte le sue forme: da subacqueo a istruttore di sci nautico, da Tenente di vascello a innovatore nel settore della pesca turismo. Pino, sin da ragazzo, si immergeva a profondità incredibili, portando spesso con sé un bambino, suo nipote Gianfranco, diventato anche lui pescatore, che lo vedeva scomparire in quelle distese blu, per rivederlo riemergere dopo interminabili minuti. Una pesca, quella subacquea, che il giovane Giuseppe faceva con l’arco e la freccia e che gli ha permesso di conoscere a menadito, ogni anfratto, ogni tana e ogni punto della sua amata costa.

Pino aveva imparato l’antico mestiere della marineria da suo padre, Giovanni Possidente, una delle altre importanti figure del porto di Maratea degli anni Cinquanta che a lui aveva trasferito il mestiere e la passione per il mare. Ma Pinuccio riuscì, con il suo entusiasmo e la sua passione, ad andare oltre, passando dalla piccola pesca con le sue barche “U Citruseddu” e “Alibi” alla pesca a fondo con la sua imbarcazione “Maria SS. Di Lourdes”. L’esperienza di mare, poi, si è conclusa con una barca più piccola che il Comandante ha voluto dedicare ai suoi figli, sintetizzando i nomi: Tejous. Una passione senza fine che dall’eta’ di nove anni fino ai 70 non lo ha mai abbandonato, con pescate storiche, come quella di oltre 56 dentici o di pesci spada di dimensioni incredibili. Un percorso costellato da tantissime altre esperienze di mare con un sogno diventato realtà, quello di una motonave per trasporto passeggeri per 150 persone, la Maratea 1, che negli anni ottanta ha visto solcare il golfo di Policastro, per una valorizzazione sempre viva di Maratea e della sua costa.

 

Giuseppe Possidente ha speso la sua vita per il mare e il suo amato porto è stato sempre contraddistinto dalla sua presenza unica, piena di esperienza e saggezza marinara, quella che conservava antichi insegnamenti e nuove sfide innovative. Un uomo, Pino, che in ogni sua ruga portava il segno di quel sole che lo ha sempre accompagnato nelle sue navigazioni e di quel lavoro così duro, ma così amato, che ne ha fatto una persona unica e straordinaria. Il suo sorriso era il terzo faro del porto, come ha detto in occasione della sua celebrazione religiosa, il suo amico e marinaio Fulvio, altra figura chiave della marineria di San Nicola Arcella. Un sorriso che rimarrà impresso in ognuno dei cittadini di Maratea, bagnanti e visitatori che hanno avuto modo di conoscerlo. La sua barca non la si vedrà più allontanarsi dal porto, ma a ricordarcelo sarà il volo libero dei gabbiani perché lui così era e così voleva essere ricordato. Teresita Possidente"

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-  Da  www.ufunnicu.it  -

Pinuccellu             Poesie            25 Agosto 2023   

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                    ‘N’ANIMA   CHINA   ‘I  MARI…

                                                                                                                                      

È quella di Giuseppe Possidente, Pinuccio, a Maratea a tutti più noto come Zio Pino, nel poetico ricordo ora affidato al “Museo virtuale della civiltà marinara di Maratea” – 'u funnicu  (www.ufunnicu.it ):

 

 PINUCCELLU          25 Agosto 2023        Poesie

 

Mi sendu ‘na nave accapputtata cu ‘a chiglia pi l’ariu,

mi figuru n’ancora meza ‘mbunnu,

e n’anzia com’ a palilla spizzata,

e ‘u ‘ntricu di nervi mei su ‘na rizza c’asciuchiti ‘nu soli d’’a ‘mbraiata!

Pinu’ portannilla ‘na morte

St’anima china ‘i mari…

 

“…le mie sensazioni sono una nave con la chiglia in aria,

la mia immaginazione un’ancora semisommersa,

la mia ansia un remo spezzato,

e la trama dei miei nervi una rete che asciuga sulla spiaggia!”

“Quel che voglio è portare alla Morte

Un’anima traboccante di Mare”

                             -Da “Ode Marittima” di Fernando Pessoa-

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Cosa aggiungere se non il silenzio con il quale ascoltare la mutevole voce del mare, “misterioso e profondo…”*, a te tanto caro ?      Ciao, Pinu’ !

*Da  “Santo Janni”  di  Letizia Labanchi

 

 

 

                               


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