giovedì 23 novembre 2023

NEL PARCO NAZIONALE DEL POLLINO

 

Laino Borgo e il Sacro Monte

Laino Borgo e Valle del Mercure tra Resti preistorici e “Murales”

Valerio Mignone*

 

 

Laino Borgo è un piccolo Comune della Calabria, a 271 metri sul livello del mare, con 1.400 abitanti, in Provincia di Cosenza, al confine con il Lagonegrese della Basilicata. Si differenzia dall’omonimo Laino Castello, distante circa tre Chilometri, che, a 545 metri sul livello del mare, con la sua autonomia amministrativa, si è sviluppato al di sopra di Laino Borgo, ed ha 770 abitanti.    

Laino Borgo, di antica civiltà contadina, oggi vive di turismo, sollecitato dalla fama, acquisita recentemente, di essere una località ricca di “Murales”.

E infatti, ogni “Guida” dà inizio al giro presentando ai turisti il primo Murales, che, sul muro perimetrale esterno, di un giardino, raffigura un grosso tronco di albero, al di sopra del quale troneggia una vera, rigogliosa chioma naturale di un verde fogliame, il cui vero tronco, però, non è visibile, essendo quello dipinto nel Murales, perfetto, tanto da sembrare “naturale”.

Questi Murales tappezzano le vie strette, e larghe, di Laino Borgo, ove sono numerosi anche portali in pietra, molti dei quali sono sormontati da blasoni, a testimonianza dell’antichità delle varie famiglie.   

Le scene, riportate in tutti i numerosi “Murales”, ripropongono episodi di vita dei “Paesi” del Sud Italia, e della “Civiltà contadina”, oggi scomparsa. Alcuni “Ritratti” raffigurano abitanti di Laino Borgo, come risulta da testimonianze raccolte in loco.

 

Proseguendo verso il Sacro Monte, alla sommità del Paese, lo sguardo è attratto dal Santuario delle Cappelle, fatto costruire nel 1557 da un devoto. E nelle adiacenze, si possono osservare nicchie con antichi dipinti sacri, a mò di Murales, perfettamente conservati, non logorati dal tempo, seppur esposti alle intemperie. Tutto ciò merita di essere riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità, e Bene UNESCO.

Laino Borgo è inserito nel Parco Nazionale del Pollino, che è il più esteso d’Italia; ed esso, come per la maggior parte dei Comuni del Sud, è afflitto dal fenomeno dello spopolamento, sia per la emigrazione, vecchia, e nuova, sia per la natività, volontariamente contenuta, da parte delle giovani coppie residenti al Sud, che sono ben consapevoli delle attuali difficoltà economiche nelle famiglie numerose.

Comunque, Laino Borgo, per la sua Storia, antica e recente, ha ottenuto il titolo di “Città”, con un decreto firmato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

E’ il caso di ricordare che Laino, l’antica Laos, è nelle adiacenze di Papasidero, ove, presso la “Grotta del Romito”, sono state rinvenute alcune scritte preistoriche su un grande macigno, i cosiddetti “Graffiti”, che risalgono a 11.000 anni addietro, simili a quelle della Val Camonica, in provincia di Bergamo Brescia, che risalgono a 9.000 anni fa.

Fortunatamente, esiste, nella vicina Rotonda, il Museo Naturalistico e Geopaleontologico del Pollino, ove, tra l’altro, sono esposti reperti ossei fossili di un Hippopotamus antiquus, che risalgono al Pleistocene medio-inferiore, e di un esemplare di Elephas antiquus italicus, risalente al Pleistocene medio, di 400.000 – 700.000 anni fa.

Altre testimonianze storiche di Laos, già territorio della Magna Grecia, sono esposte nel Museo Nazionale di Napoli. Sono antiche monete di Laos, le cui fotografie sono riportate nel volume di Pasquale D’Alessandro “Storia della Città di Laino Svelato il Mistero dell’Antica e Grande Laos”, Edizioni Aracne, 2021.  

Si può concludere che è motivo di soddisfazione poter notare che tutta la Valle del Mercure Lao è un Territorio museale degno di essere conosciuto per le riflessioni culturali, e socioeconomiche, che esso genera nei Visitatori.

Laino, e la sua valle, sono facilmente raggiungibili seguendo il tracciato dell’Autostrada del Mediterraneo che, proprio in territorio di Laino, sul letto del fiume Lao, ha pure un capolavoro di ingegneria civile: il Viadotto “Italia”, un ponte lungo 1.161,4 metri, poggiato su 19 “campate” alte, a doppia corsia, con carreggiate indipendenti. A tutt’oggi, è il viadotto autostradale più alto d’Italia, il secondo in Europa, ed uno dei più alti del mondo.

17 novembre 2023   *Presidente della Università Popolare dell’Età Libera di Maratea Trecchina

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