giovedì 9 novembre 2023

S.O.S. BASILICATA

 -  Da  www.talentilucani.it  -


INVERNO DEMOGRAFICO. BASILICATA A RISCHIO ESTINZIONE

 

Di Pietro Simonetti     il

Uno degli ultimi rapporti presentati in questi giorni sulla vicenda demografica italiana segna un momento centrale nel nostro Paese e nell’Europa. Il rapporto annuale Migrantes sugli iscritti all’Aire,registro degli italiani residenti all’estero,segnala una diminuzione degli stessi nel 2023.Un indizio,Una traccia. Non è una notizia ma una constatazione. In effetti gli italiani emigrati e discendenti residenti solo oltre 80 milioni e gli iscritti al registro poche decine di migliaia. La stessa proporzione riguarda i lucani,oltre 800.000, 115.000 iscritti. La novità essenziale  è che nel 2023 rispetto al 2022 calano i numeri. Per la Basilica circa la meta`. 

E’ noto l’effetto della grave crisi demografica in corso: culle vuote,invecchiamento della popolazione, una miscela che non produce neanche più emigrazione dei giovani. Le cifre riguardanti la scolarizzazione sono impietose e tali da rendere problemarica anche   la composizione delle classi, dalle scuole materne a quelle superiori. Per non parlare delle iscrizioni all’Unibas. Una situazione molto seria mna che non è non seriamente affrontata dai Governi,dalla Giunta Regionale,dagli Enti locali e dalle parti sociali. La vuota  ritualità, l ‘insufficienza delle analisi e della messa a punto di politiche per il lavoro ( salari giusti per chi lavora,sostegni alle famiglie ,inclusione dei migranti, mancato riuso delle case sfitte) sono sintomi di resa  e dello sterile ricorso al lamento e alle soluzioni tampone.   Il turismo di ritorno, di rientro dall’Europa e dal resto del mondo ,senza interventi formativi e occasioni di lavoro, qualche bonus,la rivisitazione dei borghi, la reclame sui social e via ricordando,sono propaganda e reddito solo  per gli addetti ai lavori. Non possono funzionare e non funzionano per il Paese e la Basilicata. Il turismo di ritorno è un flop annunciato. Il ripopolamento dei borghi ,nonostante la vernice dei murales,i concerti,la paesologia, la ” convegnite ” o le sagre non produce nascite e ritorni.  

Siamo a pochi mesi dalle elezioni regionali i non si è ancora preso atto dei danni che sono stati prodotti in molti campi . Nessuna attenzione alla programmazione delle risorse, nulla in termini di riorganizzazione degli enti e dei servizi nel territorio e nelle strutture, interventi a pioggia e sprechi vari. Niente formazione professionale o recupero della nuova alfabetizzazione. compresa quella digitale. E’ il momento di predisporre programmi nuovi e gruppi dirigenti rinnovati che tornino ad interessarsi dei fatti e non delle promesse oppure degli annunci a venire.

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