LA
LUNGA ATTESA DI
VILLA NITTI
Trovo più che
opportuna la recente iniziativa cittadina volta a richiamare l’attenzione
soprattutto della Regione Basilicata,
quale proprietaria, su Villa Nitti perché si proceda finalmente al suo integrale recupero con una destinazione
che, valorizzandola, ne consenta quel riutilizzo, di cui lo storico immobile è
meritevole.
“È un fascino arcano quello che si percepisce aggirandosi nel
parco di Villa Nitti ad Acquafredda di Maratea propiziato forse da un silenzio
strano impregnato dal peso della storia e dai drammi della vita”.
Così esordiva il compianto Sergio De Nicola in “Francesco
Saverio Nitti –Ricordo di una presenza che ci onora”, pubblicato da “Il Sirino”
nel Febbraio 2004, per poi continuare:
“Era un luogo, come scrive Giorgio Amendola nel suo volume –Una scelta di vita-
di incontro dei grandi intellettuali meridionali che non era restati
prigionieri della vecchia pigrizia ed arretratezza meridionale, ma che avevano
raggiunto, attraverso la cultura, l’Europa”.
Maratea non può che essere orgogliosa di una tal Villa,
scelta quale sua dimora dal grande statista lucano perché divenisse luogo
fecondo di studio e di riposo, ora da troppo tempo in lunga e paziente attesa.
Il perdurante ed attuale silenzio ha quasi il sapore dell’abbandono, che sicuramente non ci onora
e non onora la Basilicata. Per questo faccio mio il contenuto della lettera che
segue “Villa Nitti, da luogo del pensiero a luogo dell’offesa”, datata 3
novembre 2014 e trasmessa al Governatore della Regione Basilicata, al Sindaco
di Maratea ed alla Stampa.
CHE CESSI L’OFFESA!
AL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE MARCELLO PITTELLA
VIA VINCENZO VERRASTRO 4, 85100 POTENZA (PZ)E P.C.
AL SINDACO DI MARATEA DOMENICO CIPOLLA
PIAZZA VITOLO 1, 85046 MARATEA
ALLA STAMPA
VILLA NITTI, DA LUOGO DEL PENSIERO A LUOGO DELL’OFFESA.
Quarantuno anni sono trascorsi da
quando la Villa fu acquisita al patrimonio regionale; quaranta da quando il
Presidente della Giunta Regionale Vincenzo Verrastro venne a Maratea (11
novembre 1974) per affrontare
il problema di un suo “degno riutilizzo”.
Ciò che è stato di Villa Nitti
fino al luglio 1973 possiamo conoscerlo dal bel lavoro di ricerca di qualche
anno fa, a cura di Paola Bottini e Valeria Verrastro, Villa Nitti a Maratea: il luogo del
pensiero;
A ciò che è accaduto dopo, fino
ai giorni nostri, la stessa pubblicazione fa solo qualche accenno (…Il problema di un degno riutilizzo della
villa venne quasi subito discusso in un incontro
svoltosi a Maratea … Nacque così il progetto per un Centro di Studi
Meridionalistici, ad opera di L. Mastroberti (1975), che richiese tra l’altro
il sacrificio dell’aranceto di cui Nitti andava fiero…); tuttavia, per
descrivere questi ultimi 40 anni di proprietà pubblica della Villa, possono
bastare veramente poche parole: FALLIMENTO
TOTALE CON ENORME DANNO ECONOMICO E SOCIALE AGGRAVATO DALLA VIOLENZA ACCANITA E
CONTINUATA VERSO IL BELLO (quaranta anni di “lavori in corso”: spoliazione
degli arredi, dei pavimenti, degli infissi, distruzione dell’aranceto di cui F.
S. Nitti andava fiero per far posto ad una enorme voragine colmata dopo oltre 25
anni, sistemazione incompiuta della scala che porta alla sottostante scogliera,
…).
A quarant’anni esatti dalla
visita del Presidente Vincenzo Verrastro invitiamo il Presidente Marcello
Pittella a fare una pubblica riflessione per mettere la parola fine a questa OFFESA verso la comunità locale e
regionale.
Cordiali saluti
Maratea, 3 Novembre 2014
I cittadini di Maratea
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