“Maratea unita”, “Per Maratea”, “Maratea Viva”: ora il popolo ha scelto e………Maratea futura?
Fernuto l’ammuina e dopo l’arrembaggio, una squadra giovane, del tutto nuova, guidata
dal Sindaco, si è insediata al Comune e, vivaddio, all’indomani
dell’insediamento, di buon mattino, è stata fatta finalmente un po’ di pulizia
nel piazzale della nostra Stazione ferroviaria. Un bel segnale, a dire il vero,
se non fosse che cose simili, di qua o di là, hanno già fatto in passato tutte
le precedenti Amministrazioni comunali, sempre all’indomani dell’insediamento,
su richiesta o segnalazione e quasi a mo’ di ringraziamento, degli
elettori.
Ed allora, sarà bello veder pulire quotidianamente o almeno settimanalmente quel piazzale e non solo perché sono ovviamente tanti i luoghi meritevoli di attenzione e cura nel nostro territorio, dal Centro storico, alla valle, alla costa, a Massa e Brefaro, al Castello con l’antica Basilica ed il Redentore.
Ed allora, sarà bello veder pulire quotidianamente o almeno settimanalmente quel piazzale e non solo perché sono ovviamente tanti i luoghi meritevoli di attenzione e cura nel nostro territorio, dal Centro storico, alla valle, alla costa, a Massa e Brefaro, al Castello con l’antica Basilica ed il Redentore.
Al di là, comunque, di
cose che dovrebbero essere normali in un Comune e scrupolosamente attuate in
favore dei residenti e dei turisti, a maggior ragione a Maratea con cinque vele
e bandiera blu, appaiono urgenti scelte,
decisioni ed operazioni politiche, accompagnate da fatti concreti, che abbiano
sommamente a cuore innanzitutto la comunità intera dei residenti effettivi,
costituita dai marateoti di tutte le età, che per l’intero anno vivono,
lavorano o, comunque, sono quotidianamente presenti sul territorio. Occorrerà,
dunque, a tal fine che Maratea, unita, alzi la testa e, consapevole delle sue
potenzialità, si muova, nel contesto regionale, non come “vaso di terracotta in
mezzo a vasi di ferro” e difenda, sempre ed ovunque, la sua gente onesta e
laboriosa, dando esempi positivi e prospettive ai giovani, anche per la
costruzione, sebbene in tempo di globalizzazione, del loro futuro là dove,
nella terra dei padri, hanno le loro radici.
E’ vero, sarà un
lavoro difficile ma proprio per questo bello ed entusiasmante per la squadra
vittoriosa nella competizione elettorale che, mi auguro, voglia e sappia
essere, con il giovane Sindaco, all’altezza del compito affidatole per
costruire la Maratea futura, serbando la memoria storica.
A U G U R I DI B U O N L A V O R O a Domenico Cipolla!
Conservo un buon ricordo del suo papà, Salvatore, che, con me e pochi altri, già in un non
lontano passato (Domenico era un ragazzino) voleva una Maratea migliore e si
impegnava sulle orme di Gian Paolo Nitti.
A U G U R I
all’intera, giovane squadra, alla quale mi piace, comunque, richiamare
quanto ha replicato, pochi giorni fa all’età di 86 anni, il pur politicamente
criticato e criticabile Ciriaco de Mita all’indomani della sua elezione a
Sindaco di Nusco, Comune con circa 5.000 abitanti come Maratea. A chi, perplesso, si meravigliava, ha
risposto che si sentiva onorato e pienamente consapevole dell’importanza del
ruolo di Sindaco del piccolo Comune, anche perché “ senza memoria storica non
si può costruire il futuro”. E questa volta
Ciriaco ha ragione, senza memoria storica non si va da
nessuna parte. Ciò vale per tutti ed anche per i Consiglieri comunali eletti,
sia di maggioranza che di minoranza, il
cui diverso ruolo è parimente indispensabile per la corretta gestione della
cosa pubblica, tanto da non poter comprendere e giustificare quei “politici” marateoti, comunque rieletti, la
cui passione ed il cui impegno di una vita cessano bruscamente ed
immotivatamente dopo la mancata elezione a Sindaco, addirittura con dimissioni
da Consigliere comunale, dimostrando così
più passione per una poltrona ed il potere che per la “polis” e la sua
comunità. Non credo sia un bell’esempio,
non vi pare? Ma queste sono ormai cose della
Maratea di ieri.
Ora tocca alla “Maratea viva”, alla squadra tutta ed a
ciascun suo giovane componente, dare segnali diversi e prova di amore spassionato
per il paese e la sua gente e, per dirla con Dante, “qui si parrà la tua nobilitate”.
BUON LAVORO!
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