Apertura-chiusura-apertura “a tempo di record”, della ss. 18 – Tirrena Inferiore – tra Maratea
e Sapri
LA
SPADA DI DAMOCLE
Il povero cortigiano Damocle, certo
ed in qualche modo invidioso delle comodità e dei privilegi di chi ha il
potere, fu invitato dal tiranno di Siracusa, Dionisio, alla sua mensa,
imbandita in modo splendido, ed avendo questi
intenzione di fargli capire la precarietà della potenza e della
felicità di un regnante, lo fece sedere
al suo posto. Damocle si accomodò e gustò ottimi cibi e bevande ma
all’improvviso, si accorse che dal soffitto pendeva sulla sua testa una spada
retta solo da un crine di cavallo, a simbolo delle preoccupazioni e dei
pericoli che incombono sui sovrani. Egli, impallidendo, chiese subito a
Dionisio di lasciarlo andare via ed andò
via tirando più di un respiro di
sollievo.
Mi ritrovo come tanti, da automobilista, a percorrere da anni
la ss.18 –Tirrena inferiore- tra Maratea e Sapri e devo farlo anche più volte
al giorno, andata e ritorno, tra Marina di Maratea e Maratea Ondavo per poi
salire al Centro storico. Dovevo farlo anche quando ero, ormai tanti anni
fa, studente liceale a Sapri, dove con
alcuni compagni mi recavo quotidianamente, partendo allora dal centro storico
ed utilizzando il servizio di trasporto della Ditta Trotta. L’importante
arteria di collegamento tra la Campania e la Calabria, per la massima parte a
gestione Anas s.p.a., percorre la costa
tirrenica lungo la direttrice stradale e ferroviaria Napoli – Reggio Calabria,
attraversando la Basilicata nel Comune di Maratea e precisamente, con tratta
panoramica sul golfo di Policastro, nelle frazioni costiere di Acquafredda,
Cersuta, Marina e Castrocucco. Questa
parte di “Tirrena inferiore” in
territorio lucano e quella nel
comune campano di Sapri sono da tempo interessate, oltre che da frequente
caduta di pietre più o meno grandi, da prevedibile fenomeno di caduta massi (e
che massi!) da monte, con loro scivolamento o rotolamento a valle sino a
precipitare sulla strada ed, a volte, anche a superarla per continuare la loro
corsa e rovinare sulla sottostante scogliera.
Parlo di fenomeno
prevedibile perché i massi, singoli o associati, e rocce fortemente erose e/o
fratturate, sono tutti lì a monte e, già
visibilmente in precario equilibrio,
gravano minacciosi sul percorso della ss. 18 lungo costoni esposti agli eventi
naturali delle varie stagioni e non solo, essendo, purtroppo, manomessi e
turbati dagli incendi, dal pascolo ed altro, di cui l’uomo è capace, incurante
delle conseguenze delle sue attività.
Di tanto in tanto il noto segnale di “pericolo caduta massi”,
nel rivelarsi, comunque, del tutto inadeguato alla situazione descritta, al
pari degli interventi sin qui effettuati con eccezione per una nuova, breve
galleria, richiama alla realtà la mente dell’automobilista distratta dalla
bellezza della costa e del mare sottostanti e ne rattrista il viaggio, tanto da
spingerlo a completare al più presto il
percorso senza, peraltro, poter più godere minimamente delle particolari bellezze dei luoghi in punti panoramici sul golfo di
Policastro che sono pure tra quelli più a rischio.
Mi sento spesso, e forse la mia sensazione è comune ad altri,
come il povero Damocle, con la
differenza, però, che questi riuscì ad evitare l’incombente pericolo una volta
per tutte mentre noi, nostro malgrado, siamo costretti ad esporci
quotidianamente al descritto, gravissimo rischio su una strada per altri versi
già di per sé priva di requisiti di sicurezza, pur essendo di fondamentale
importanza ed interessata da
particolare, intenso traffico nei mesi
estivi. Ed, in verità, nessun sollievo
possiamo trarre dalle parole del Sindaco di Maratea che, dopo l’ultimo macigno
recentemente piombato nei pressi di Cersuta sull’asfalto, per fortuna in un momento
di assenza di traffico, con un Manifesto
del 29 novembre 2013, a pochissimi giorni dal fatto, ha comunicato alla
popolazione, con tono di soddisfazione di chi cerca il plauso, che la strada “SI E’ RIAPERTA A TEMPO DI RECORD”, che “ SULLO
SFONDO RESTA IL PROBLEMA
COMPLESSIVO DELLA MESSA IN
SICUREZZA DELLA SS.
18” e che “OCCORRE
UN INTERVENTO RADICALE “.
Altro che sullo sfondo, la
messa in sicurezza con intervento serio e radicale è problema da
affrontare “HIC ET
NUNC” e, quindi, non più rinviabile e c’è poco da star tranquilli con la
frettolosa riapertura “a tempo di record”, ancora una volta come se niente
fosse accaduto, nonostante il ripetersi di un gravissimo evento, dovendo
ringraziare solo la buona sorte, mentre tanti altri massi, come la famosa spada
di Damocle, continuano ad incombere sulla sottostante ss.18. – Tirrena
Inferiore tra Maratea e Sapri
Nessun commento:
Posta un commento