giovedì 5 marzo 2015

La spada di Damocle



Apertura-chiusura-apertura “a tempo di record”,  della ss. 18 – Tirrena Inferiore – tra Maratea e Sapri                     
                          
LA    SPADA    DI  DAMOCLE

                                                                                                                                                  
Il povero cortigiano Damocle, certo ed in qualche modo invidioso delle comodità e dei privilegi di chi ha il potere, fu invitato dal tiranno di Siracusa, Dionisio, alla sua mensa, imbandita in modo splendido, ed avendo questi  intenzione di fargli capire la precarietà della potenza e della felicità  di un regnante, lo fece sedere al suo posto. Damocle si accomodò e gustò ottimi cibi e bevande ma all’improvviso, si accorse che dal soffitto pendeva sulla sua testa una spada retta solo da un crine di cavallo, a simbolo delle preoccupazioni e dei pericoli che incombono sui sovrani. Egli, impallidendo, chiese subito a Dionisio  di lasciarlo andare via ed andò via  tirando più di un respiro di sollievo.

Mi ritrovo come tanti, da automobilista, a percorrere da anni la ss.18 –Tirrena inferiore- tra Maratea e Sapri e devo farlo anche più volte al giorno, andata e ritorno, tra Marina di Maratea e Maratea Ondavo per poi salire al Centro storico. Dovevo farlo anche quando ero, ormai tanti anni fa,  studente liceale a Sapri, dove con alcuni compagni mi recavo quotidianamente, partendo allora dal centro storico ed utilizzando il servizio di trasporto della Ditta Trotta. L’importante arteria di collegamento tra la Campania e la Calabria, per la massima parte a gestione Anas s.p.a.,  percorre la costa tirrenica lungo la direttrice stradale e ferroviaria Napoli – Reggio Calabria, attraversando la Basilicata nel Comune di Maratea e precisamente, con tratta panoramica sul golfo di Policastro, nelle frazioni costiere di Acquafredda, Cersuta, Marina e Castrocucco. Questa  parte di “Tirrena inferiore” in  territorio lucano e quella  nel comune campano di Sapri sono da tempo interessate, oltre che da frequente caduta di pietre più o meno grandi, da prevedibile fenomeno di caduta massi (e che massi!) da monte, con loro scivolamento o rotolamento a valle sino a precipitare sulla strada ed, a volte, anche a superarla per continuare la loro corsa e rovinare sulla sottostante scogliera.
 Parlo di fenomeno prevedibile perché i massi, singoli o associati, e rocce fortemente erose e/o fratturate, sono tutti  lì a monte e, già visibilmente in precario equilibrio,  gravano minacciosi  sul  percorso della  ss. 18 lungo costoni esposti agli eventi naturali delle varie stagioni e non solo, essendo, purtroppo, manomessi e turbati dagli incendi, dal pascolo ed altro, di cui l’uomo è capace, incurante delle conseguenze delle sue attività.
Di tanto in tanto il noto segnale di “pericolo caduta massi”, nel rivelarsi, comunque, del tutto inadeguato alla situazione descritta, al pari degli interventi sin qui effettuati con eccezione per una nuova, breve galleria, richiama alla realtà la mente dell’automobilista distratta dalla bellezza della costa e del mare sottostanti e ne rattrista il viaggio, tanto da spingerlo a completare  al più presto il percorso senza, peraltro, poter più godere minimamente delle particolari bellezze  dei luoghi in punti panoramici sul golfo di Policastro che sono pure tra quelli più a rischio.
Mi sento spesso, e forse la mia sensazione è comune ad altri,  come il povero Damocle, con la differenza, però, che questi riuscì ad evitare l’incombente pericolo una volta per tutte mentre noi, nostro malgrado, siamo costretti ad esporci quotidianamente al descritto, gravissimo rischio su una strada per altri versi già di per sé priva di requisiti di sicurezza, pur essendo di fondamentale importanza  ed interessata da particolare, intenso traffico  nei mesi estivi.  Ed, in verità, nessun sollievo possiamo trarre dalle parole del Sindaco di Maratea che, dopo l’ultimo macigno recentemente piombato nei pressi di Cersuta sull’asfalto, per fortuna in un momento di assenza di traffico, con un  Manifesto del 29 novembre 2013, a pochissimi giorni dal fatto, ha comunicato alla popolazione, con tono di soddisfazione di  chi cerca il plauso,  che la strada “SI E’  RIAPERTA A TEMPO DI RECORD”, che  “ SULLO  SFONDO RESTA  IL  PROBLEMA  COMPLESSIVO DELLA MESSA  IN SICUREZZA  DELLA  SS.  18”  e   che   “OCCORRE  UN  INTERVENTO  RADICALE “. 
 Altro  che sullo sfondo,  la  messa  in sicurezza  con intervento serio e radicale è problema da affrontare  “HIC  ET   NUNC” e, quindi, non più rinviabile e c’è poco da star tranquilli con la frettolosa riapertura “a tempo di record”, ancora una volta come se niente fosse accaduto, nonostante il ripetersi di un gravissimo evento, dovendo ringraziare solo la buona sorte, mentre tanti altri massi, come la famosa spada di Damocle, continuano ad incombere sulla sottostante ss.18. – Tirrena Inferiore tra  Maratea e Sapri

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