Trovo particolarmente significativo ed indicativo ,
attraverso le immagini, delle tante problematiche legate al presente ed al
futuro di Maratea il servizio fotografico a cura di Biagio Calderano “Nel
deserto dell’indigenza – 30 maggio 2020” in www.calderano.it.
Sono fotografie, non provenienti da archivio ma del nostro
tempo che, per cosi dire, parlano da sole riferite al nostri giorni e
richiamano l’attenzione su una triste realtà legata alle conseguenze socio-economiche
dell’emergenza sanitaria da Covid-19 ancora in atto, pur in totale assenza di
casi di contagio a Maratea.
Sono immagini relative a sabato 30 maggio che, dominate dalla
indiscutibile bellezza dei luoghi, della costa e del mare, lasciano un po’
l’amaro in bocca, non intravedendosi presenza ed attività umane a testimonianza
di una pur possibile se non necessaria ed urgente “ripartenza”, termine
quest’ultimo preso a prestito dal linguaggio calcistico, nel quale sta ad indicare
un veloce contropiede nato da e dopo una forte azione di pressing da parte
della squadra avversaria.
Ebbene, l’epidemia-pandemia da coronavirus non ha interessato
la nostra comunità se non con le rigide misure (Fase uno)opportunamente
adottate a tutela dalla salute pubblica ed ora in via di progressiva riduzione
(Fase 2). E, comunque, si è trattato di un lungo periodo che, dappertutto in Italia e nel mondo anche con diversa
intensità e con tante vittime, ha visto crescere tra la gente ansia,
preoccupazione, difficoltà economiche e, qualcuno aggiunge, anche la paura di
uscir di casa. Il Covid-19 ci ha messo duramente alla prova e potrebbe ancora
insistere in una sua pericolosa azione di pressing come quella avviata alcuni
mesi fa in Lombardia, allora colta di sorpresa ed ancora oggi sotto pressione
del virus.
Non può che giustificarsi, pertanto, ogni forma di cautela ma
sarà pur necessario ed urgente adoperarsi, in vista della stagione turistica,
per la “ripartenza” in questa Fase 2, come del resto si sta facendo un po’
dappertutto, anche con idee ed iniziative nuove, nell’attuazione di un adeguato
contropiede al pressing del coronavirus con intelligente gioco di squadra
(richiamo qui il pensiero da me espresso in “Una task force per Maratea” sempre
in www.calderano.it).
Tanto, però, non si evince dal cennato servizio fotografico
che indugia, nell’ultimo sabato di maggio, alle porte dell’estate, su ampia
parte della nostra costa ancora in letargo, del tutto priva di presenza umana ed anzi ancora terreno
di pascolo di numerosi bovini incustoditi e, tra un muggito ed un altro, liberi
di vagare quasi sino al mare.
E la “ripartenza”? Non credo sia proprio il caso di limitarsi a giocare in difesa...
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