Vacanze
in salute in Basilicata
Valerio
Mignone*
La prossima normativa sul
piano di riapertura, o Fase 2, dopo il blocco del Covid 19, renderà
improduttiva l’attività degli operatori balneari; infatti, la norma sul
distanziamento ridurrà di molto il numero degli accessi in ogni stabilimento.
Con ciò, i relativi introiti monetari non copriranno le spese di gestione, fino
a scoraggiarla. Si rivolge un pubblico appello al Governo perché intervenga con
incentivi adeguati al mantenimento dell’attività, per motivi sociosanitari.
Tali incentivi sono necessari soprattutto per le aree del Paese, come il
Lagonegrese, ove non esiste agricoltura, artigianato, industria, ma soltanto
mare pulito, boschi rigogliosi, e spopolamento, nonostante la laboriosità dei
suoi abitanti.
Nel passato remoto, il
“Cambiamento d’aria” tra mare e montagna, alla fine dell’anno scolastico, era
abitudine delle famiglie facoltose, cui era consentito affittare una casa. Ma
anche bambini meno fortunati erano ospiti di Colonie marine, o Collegi scuole,
sotto l’occhio attento di insegnanti e vigilatrici d’infanzia. Ciò in
ottemperanza ad una diffusa opinione, secondo cui, per una efficace prevenzione
del rachitismo in età infantile, occorreva la esposizione ai raggi
ultravioletti del sole mattutino, oltre alla somministrazione di olio di fegato
di merluzzo. Il mare era un luogo di vacanze, ma anche di cura del corpo e
dello spirito. Gli adulti curavano la loro salute con la “tintarella”, il
nuoto, e con le “sabbiature”, ponendo parti del corpo in piccole fosse scavate nella
sabbia, e con questa ricoperte. Ferma restando la salubrità di tali
comportamenti fisioterapici, oggi è tutto cambiato, in meglio, a cominciare dai
“Centri benessere”.
Le vecchie case in
affitto sono diventate moderni B. e B.; sono nati alberghi di varie categorie,
da tre a cinque stelle, fino alla categoria del lusso; e ognuno di essi, per
l’attrattività del mare, ha fatto registrare sempre il “Tutto pieno”. Anche
perché gli operatori turistici della Basilicata, da sempre, accolgono ogni
vacanziere di stagione come “persona”, in cui risvegliare reciproca empatia,
indifferentemente dalla sua appartenenza alla cosiddetta “massa” od “élite”.
In aggiunta a ciò, gli
operatori turistici, da sempre, sono bravi a incuriosire il villegiante sul
patrimonio naturalistico e storicoculturale! Grazie ad essi rivivono il
percorso di Pitagora verso Metaponto; o, per la Storia moderna, lo sbarco di
Garibaldi a Maratea e Sapri per poter proseguire verso Napoli e Teano, bypassando
le truppe borboniche in agguato presso Lagonegro; o, per la Storia
contemporanea, le testimonianze dei confinati nel Melfese, da Manlio
Rossi-Doria a Eugenio Colorni, da Carlo Levi tra i calanchi di Aliano, ad
Umberto Terracini a Bosco Salice di Pisticci, ed a Camilla Ravera tra
Montalbano Jonico e San Giorgio Lucano.
Nella consapevolezza di
tali funzioni per la salvaguardia del mare e del patrimonio turisticoculturale,
si dovrà essere solidali con i Balneari in questo triste 2020, invitandoli, pur
con le difficoltà del momento, ad alzare le mani, in segno di abbraccio, verso
le “persone” alla ricerca di un benessere tra il Tirreno di Maratea e lo Jonio
del Metapontino. Certamente accoglieranno, come sempre, bambini sani, o con
disabilità psicofisiche, ed anziani, che non sono untori, ma soltanto più
facile preda del Covid-19, per il loro naturale indebolimento del potere
immunitario, come di ogni altra funzione fisiologica, dalla motilità alle funzioni
cerebrali.
Gli stessi incentivi
vanno previsti per le terme, tra le quali quelle di Latronico, alle cui cure in
tanti ricorrono per un salutare rafforzamento preinvernale della salute.
Per fortuna, vanno
diminuendo i nuovi contagi da Covid-19, aumentano i casi di guarigione; anche se,
purtroppo, continuano a morire alcuni di quelli che sono ricoverati in reparti
di rianimazione.
Allo stato dei fatti, con
molta prudenza, si può ricominciare a vivere. I cittadini italiani, nel corso
della quarantena, hanno acquisito le norme del nuovo galateo; e sono anche
guardinghi nel difendersi dall’agguato dei furbetti sul Covid-19 pronti a
speculare con mascherine, integratori alimentari, e nuovi farmaci.
Tra l’altro, la
bioetica spicciola, dopo i travagli dei primi trapianti di cuore, fegato, reni,
è entrata nella cultura degli Italiani; e i Bonifacio, i Di Bella, non hanno
avuto più seguaci quando, pur in buona fede, in un recente passato, hanno proposto
modelli di cura antitumorale non sperimentati. Perciò, tanti chiedono che si
risparmi loro la rissa di scienziati che, da mesi, in salotti TV, avanzano
ipotesi e teorie, tra le quali il semplice spettatore non riesce a risolvere
dubbi e paure. Gli scienziati potrebbero pubblicare i loro dati in riviste
scientifiche, congressi, e sui giornali che dispongono di ottimi divulgatori. E,
nella prospettiva di aggiornare i trattati di patologia medica, sarebbe più
utile che seguissero studi autoptici e istologici per scoprire i danni del
Covid-19 su organi ed apparati del corpo umano.
Intanto, in ogni
stabilimento balneare e termale si stabilisca un percorso separato di ingresso
e di uscita; si attivi una procedura di prenotazione, e, all’ingresso, ogni
avventore esibisca un “certificato di non contagiato”, e venga sottoposto ad un
ulteriore tampone da parte di un operatore sanitario. La vecchiaia non va emarginata. Il Governo non emetta
provvedimenti incostituzionali sugli anziani, che già sono consapevoli del loro
destino; molti di essi sanno di vivere i “tempi supplementari”, sì, come nelle
partite di calcio, quando il risultato può cambiare, improvvisamente.
Le norme sul
distanziamento contribuiranno a mantenere pulito quel mare che durante la
quarantena non è stato aggredito dalla ingordigia dell’uomo. Lo dicono i
delfini che, numerosi, si spingono verso i lidi, e, saltando gioiosamente,
auspicano un accordo tra Governo e Balneari, per la salvaguardia della salute
propria e del mare; della salute degli uomini e dell’ambiente in tutto il
creato.
A questo coro marino,
pur nel pianto dell’umanità falcidiata dal misterioso Covid-19, si aggiungono
le voci dei faggi secolari e dei pini loricati del Pollino, dei boschi del
Vulture, nel sottofondo musicale delle acque cristalline delle sorgenti dei
fiumi, che corrono ad abbracciarsi, anch’essi, nel Tirreno e nello Jonio della
splendida Basilicata. Tale surreale armonia, ben percepibile nei borghi tra
monti e valli, attira anche innocui caprioli, quasi alla ricerca di un contatto con l’uomo, per poterlo invitare ad
una pacifica coesistenza in un nuovo ordine del mondo. Così come la limpidezza
del cielo primaverile, libero da eccessi di CO2, e da particelle inquinanti,
invita a guardare in alto, di giorno, di notte, all’alba; ed anche lì sembra
percepirsi un coro tra sole, luna e stelle con l’augurio che domani andrà
meglio, con la nuova scienza dell’uomo!
Intanto, occorrono
nuove risorse finanziarie!
Esse
vanno recuperate su più fronti, e che nemmeno il centrosinistra al governo, dopo
il 1996, è riuscito a fare: eliminazione di organi statali e parastatali inutili;
reclutare servitori dello Stato in base al merito; riorganizzare il Servizio
Sanitario Nazionale, con nuove norme
sulla dimensione relazionale tra medico e paziente, alla luce della nuova
tecnologia; debellare la mafia, e la grande evasione fiscale. In tale quadro, le
imprese multinazionali, e non, che hanno sede e attività prevalente in Italia, e
vi fanno la maggior parte dei profitti, vengano invitate a pagare in Italia le
tasse vere - non i pochi spiccioli - vietando loro di trasferire capitali nei
paradisi fiscali di Lussemburgo, Olanda, Svizzera.
E soprattutto, giù le
mani rapaci dei seguaci di Lombroso da quel 34% delle risorse finanziare
statali che spettano al Mezzogiorno, già proiettato in un nuovo futuro.
*Già primario
medico e Parlamentare
Maratea 25 aprile 2020
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