venerdì 1 maggio 2020

APPELLO AL GOVERNO


Vacanze in salute in Basilicata
Valerio Mignone*


La prossima normativa sul piano di riapertura, o Fase 2, dopo il blocco del Covid 19, renderà improduttiva l’attività degli operatori balneari; infatti, la norma sul distanziamento ridurrà di molto il numero degli accessi in ogni stabilimento. Con ciò, i relativi introiti monetari non copriranno le spese di gestione, fino a scoraggiarla. Si rivolge un pubblico appello al Governo perché intervenga con incentivi adeguati al mantenimento dell’attività, per motivi sociosanitari. Tali incentivi sono necessari soprattutto per le aree del Paese, come il Lagonegrese, ove non esiste agricoltura, artigianato, industria, ma soltanto mare pulito, boschi rigogliosi, e spopolamento, nonostante la laboriosità dei suoi abitanti.
Nel passato remoto, il “Cambiamento d’aria” tra mare e montagna, alla fine dell’anno scolastico, era abitudine delle famiglie facoltose, cui era consentito affittare una casa. Ma anche bambini meno fortunati erano ospiti di Colonie marine, o Collegi scuole, sotto l’occhio attento di insegnanti e vigilatrici d’infanzia. Ciò in ottemperanza ad una diffusa opinione, secondo cui, per una efficace prevenzione del rachitismo in età infantile, occorreva la esposizione ai raggi ultravioletti del sole mattutino, oltre alla somministrazione di olio di fegato di merluzzo. Il mare era un luogo di vacanze, ma anche di cura del corpo e dello spirito. Gli adulti curavano la loro salute con la “tintarella”, il nuoto, e con le “sabbiature”, ponendo parti del corpo in piccole fosse scavate nella sabbia, e con questa ricoperte. Ferma restando la salubrità di tali comportamenti fisioterapici, oggi è tutto cambiato, in meglio, a cominciare dai “Centri benessere”.

Le vecchie case in affitto sono diventate moderni B. e B.; sono nati alberghi di varie categorie, da tre a cinque stelle, fino alla categoria del lusso; e ognuno di essi, per l’attrattività del mare, ha fatto registrare sempre il “Tutto pieno”. Anche perché gli operatori turistici della Basilicata, da sempre, accolgono ogni vacanziere di stagione come “persona”, in cui risvegliare reciproca empatia, indifferentemente dalla sua appartenenza alla cosiddetta “massa” od “élite”.
In aggiunta a ciò, gli operatori turistici, da sempre, sono bravi a incuriosire il villegiante sul patrimonio naturalistico e storicoculturale! Grazie ad essi rivivono il percorso di Pitagora verso Metaponto; o, per la Storia moderna, lo sbarco di Garibaldi a Maratea e Sapri per poter proseguire verso Napoli e Teano, bypassando le truppe borboniche in agguato presso Lagonegro; o, per la Storia contemporanea, le testimonianze dei confinati nel Melfese, da Manlio Rossi-Doria a Eugenio Colorni, da Carlo Levi tra i calanchi di Aliano, ad Umberto Terracini a Bosco Salice di Pisticci, ed a Camilla Ravera tra Montalbano Jonico e San Giorgio Lucano.
Nella consapevolezza di tali funzioni per la salvaguardia del mare e del patrimonio turisticoculturale, si dovrà essere solidali con i Balneari in questo triste 2020, invitandoli, pur con le difficoltà del momento, ad alzare le mani, in segno di abbraccio, verso le “persone” alla ricerca di un benessere tra il Tirreno di Maratea e lo Jonio del Metapontino. Certamente accoglieranno, come sempre, bambini sani, o con disabilità psicofisiche, ed anziani, che non sono untori, ma soltanto più facile preda del Covid-19, per il loro naturale indebolimento del potere immunitario, come di ogni altra funzione fisiologica, dalla motilità alle funzioni cerebrali.
Gli stessi incentivi vanno previsti per le terme, tra le quali quelle di Latronico, alle cui cure in tanti ricorrono per un salutare rafforzamento preinvernale della salute.
Per fortuna, vanno diminuendo i nuovi contagi da Covid-19, aumentano i casi di guarigione; anche se, purtroppo, continuano a morire alcuni di quelli che sono ricoverati in reparti di rianimazione.
Allo stato dei fatti, con molta prudenza, si può ricominciare a vivere. I cittadini italiani, nel corso della quarantena, hanno acquisito le norme del nuovo galateo; e sono anche guardinghi nel difendersi dall’agguato dei furbetti sul Covid-19 pronti a speculare con mascherine, integratori alimentari, e nuovi farmaci.
Tra l’altro, la bioetica spicciola, dopo i travagli dei primi trapianti di cuore, fegato, reni, è entrata nella cultura degli Italiani; e i Bonifacio, i Di Bella, non hanno avuto più seguaci quando, pur in buona fede, in un recente passato, hanno proposto modelli di cura antitumorale non sperimentati. Perciò, tanti chiedono che si risparmi loro la rissa di scienziati che, da mesi, in salotti TV, avanzano ipotesi e teorie, tra le quali il semplice spettatore non riesce a risolvere dubbi e paure. Gli scienziati potrebbero pubblicare i loro dati in riviste scientifiche, congressi, e sui giornali che dispongono di ottimi divulgatori. E, nella prospettiva di aggiornare i trattati di patologia medica, sarebbe più utile che seguissero studi autoptici e istologici per scoprire i danni del Covid-19 su organi ed apparati del corpo umano.
Intanto, in ogni stabilimento balneare e termale si stabilisca un percorso separato di ingresso e di uscita; si attivi una procedura di prenotazione, e, all’ingresso, ogni avventore esibisca un “certificato di non contagiato”, e venga sottoposto ad un ulteriore tampone da parte di un operatore sanitario. La vecchiaia non va emarginata. Il Governo non emetta provvedimenti incostituzionali sugli anziani, che già sono consapevoli del loro destino; molti di essi sanno di vivere i “tempi supplementari”, sì, come nelle partite di calcio, quando il risultato può cambiare, improvvisamente.
Le norme sul distanziamento contribuiranno a mantenere pulito quel mare che durante la quarantena non è stato aggredito dalla ingordigia dell’uomo. Lo dicono i delfini che, numerosi, si spingono verso i lidi, e, saltando gioiosamente, auspicano un accordo tra Governo e Balneari, per la salvaguardia della salute propria e del mare; della salute degli uomini e dell’ambiente in tutto il creato.
A questo coro marino, pur nel pianto dell’umanità falcidiata dal misterioso Covid-19, si aggiungono le voci dei faggi secolari e dei pini loricati del Pollino, dei boschi del Vulture, nel sottofondo musicale delle acque cristalline delle sorgenti dei fiumi, che corrono ad abbracciarsi, anch’essi, nel Tirreno e nello Jonio della splendida Basilicata. Tale surreale armonia, ben percepibile nei borghi tra monti e valli, attira anche innocui caprioli, quasi alla ricerca di un contatto con l’uomo, per poterlo invitare ad una pacifica coesistenza in un nuovo ordine del mondo. Così come la limpidezza del cielo primaverile, libero da eccessi di CO2, e da particelle inquinanti, invita a guardare in alto, di giorno, di notte, all’alba; ed anche lì sembra percepirsi un coro tra sole, luna e stelle con l’augurio che domani andrà meglio, con la nuova scienza dell’uomo!
Intanto, occorrono nuove risorse finanziarie! Esse vanno recuperate su più fronti, e che nemmeno il centrosinistra al governo, dopo il 1996, è riuscito a fare: eliminazione di organi statali e parastatali inutili; reclutare servitori dello Stato in base al merito; riorganizzare il Servizio Sanitario Nazionale, con nuove norme sulla dimensione relazionale tra medico e paziente, alla luce della nuova tecnologia; debellare la mafia, e la grande evasione fiscale. In tale quadro, le imprese multinazionali, e non, che hanno sede e attività prevalente in Italia, e vi fanno la maggior parte dei profitti, vengano invitate a pagare in Italia le tasse vere - non i pochi spiccioli - vietando loro di trasferire capitali nei paradisi fiscali di Lussemburgo, Olanda, Svizzera.
E soprattutto, giù le mani rapaci dei seguaci di Lombroso da quel 34% delle risorse finanziare statali che spettano al Mezzogiorno, già proiettato in un nuovo futuro.   
*Già primario medico e Parlamentare
Maratea 25 aprile 2020

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