martedì 12 maggio 2020

UN NUOVO UMANESIMO PER QUESTO RE NUDO


-Da  LIBERA  Basilicata-

NOTA  DI  DON  MARCELLO  COZZI

Il re è nudo: questo ci dice il covid19.

E ci dice anche che mentre lui non guarda in faccia a nessuno, dall’altro lato ha trovato un
Sistema che invece le differenze le fa, e sono sotto gli occhi di tutti.
Tutti invitati a restare a casa, ma in Italia ci sono 2 milioni di famiglie senza una casa, in Europa
9 milioni di famiglie vivono in case inadeguate e circa un milione di persone vivono per strada.
Tutti invitati a lavarsi le mani, eppure nel mondo ci sono circa 700 milioni di persone, di cui
circa 300 milioni di bambini, che vivono senz’acqua e non solo perché sono in teatri di guerre ma
perché le condizioni di povertà di quei Paesi semplicemente non glie lo consente.

E a proposito di guerre. Nel 2019 le spese militari a livello mondiale sono ammontate a 1822
miliardi di dollari, di cui 27 miliardi spesi dall’Italia; e ora se in piena pandemia è stata giustamente
fermata un’intera economia – e pensiamo a quella invisibile di tante piccole aziende, attività
commerciali, imprese familiari e alle tante fabbriche ritenute non essenziali che vivranno
conseguenze a dir poco devastanti – per Decreto si è deciso però che è essenziale, o meglio,
“strategico” il settore militare che quindi deve continuare a lavorare, e pertanto a produrre gli F35,
cioè aerei in grado di trasportare bombe nucleari, uno dei quali – solo uno – costa circa 150 milioni
di euro. E se pensiamo ai novanta F35 che nell’ultimo decennio sono stati acquistati dai governi che
di volta in volta si sono succeduti nel nostro Paese è inevitabile chiedersi: quanti respiratori si
sarebbero potuti comprare?
Ed invece no. In Italia dal 2010 ad oggi sono stati tagliati al Servizio Sanitario Nazionale 40
miliardi di euro, sono stati chiusi 1000 ospedali, cancellati tra i 30 e i 60 mila posti letto, insomma
un’intera Sanità pubblica smantellata per trasformarla in azienda e fare profitto. Salvo poi
applaudire medici e infermieri – come ovviamente è giusto che sia – quando tutti e ciascuno ci
sentiamo in pericolo. Numeri impietosi come i quasi 300000 morti da Covid in tutto il mondo, ma
anche come le 450 mila vittime delle guerre in giro per il mondo negli ultimi due anni, o i 10000
morti circa spazzati dalle catastrofi naturali causati dai cambiamenti climatici; numeri – questi
ultimi – che invece non ci commuovono, per i quali non c’è un pianto collettivo.
La verità è che questa pandemia è la spietata denuncia ad una disuguaglianza sociale planetaria
assunta ormai a sistema e alla quale ci siamo tutti assuefatti.
La verità è che purtroppo “non andrà tutto bene” per tutti, per il semplice motivo che già prima
le cose per tantissime persone non andavano per nulla bene.
Se la normalità che tutti desideriamo è quella che negli anni ci aveva tutti anestetizzati, noi a
quella normalità non vogliamo tornarci. E neanche vogliamo tornare alla normalità di una politica
che appiattendosi sempre più sull’ossessione del consenso ha snaturato se stessa tradendo la propria
vocazione di essere “coscienza contemplativa” sulla storia, come affermava il Cardinale Martini.
Coscienza, cioè, che sa guardare a “un oltre”.

Riprenderà il cammino, certo. Si ricostruirà, certo. Che sia chiaro però: o si riparte dall’idea di
un nuovo umanesimo, oppure il sacrificio di tante vittime innocenti ancora una volta non sarà
servito a niente.

don Marcello Cozzi

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