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SE "LA PAX DRAGHIANA" FINISCE
Se il Natale appena trascorso è stato abbastanza particolare per la politica italiana, anche il mese di gennaio non scherza! Mentre un prematuro ed inatteso caldo, quasi primaverile, sembra ravvivare la penisola da Nord a Sud, la politica continua ad arrovellarsi sulla ormai imminente elezione del Presidente della Repubblica. Il primo voto del Parlamento si terrà il 24 gennaio. Il nome di Berlusconi sta facendo parlare e discutere già da tempo. La cosa fa storcere il naso a PD e Movimento Cinque Stelle, che dell’ex Premier sembrano non volerne sapere. Non bisogna sottovalutare, come tradizione insegna, che spesso i nomi più caldi sono destinati ad uscire all’ultimo minuto.
Nel frattempo, si sono tenute le elezioni suppletive per il collegio della Camera di Roma 1, vinte da Cecilia D’Elia, esponente del Partito Democratico, che occuperà il seggio liberato da Roberto Gualtieri, attuale Sindaco di Roma. La seconda classificata è Simonetta Matone, della Lega; il terzo più votato è stato Valerio Casini, di Italia Viva, il partito di Matteo Renzi, che su Facebook ha espresso ottimismo per il 13% ottenuto.
Il Paese si appresta ad una fase politica cruciale. L’elezione del prossimo Presidente della Repubblica, infatti, sarà uno snodo cruciale, anche se molti non vogliono darlo a vedere. Da alcuni mesi a questa parte si parla di Mario Draghi e del suo eventuale passaggio da Palazzo Chigi al Quirinale. Anche su questo la politica italiana si è spaccata tra chi si è schierato a favore e chi si è definito contrario a tale formula. E come dimenticare poi il dibattito sull’eventuale e prematura fine dell’attuale legislatura? Dunque, in questo momento, sul tavolo ci sono più domande che risposte, più ipotesi che le certezze. Trattasi, infatti, di un periodo abbastanza convulso per la politica italiana, che sta cercando di riassestarsi dopo la parentesi della cosiddetta “pax draghiana”, di cui non si conosce ancora il futuro prossimo. Ma a breve si riuscirà a capire di più sulla successiva fase politica. Dunque, non ci resta che attendere!
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