venerdì 21 gennaio 2022

PER UNA BASILICATA...CON LE ALI

                                                    -  Articolo  di  Nicola  SAVINO*  -

 

E se la Basilicata mettesse davvero le ali? L’’immagine ha ispirato l’iniziativa di Maria Di Lascio, sindaca di Lagonegro, per una <Lucania di sud-ovest (il Lagonegrese) che si candidi a costituire, con Matera, l’altra ala per il volo>. Una buona intuizione!

La Regione-centrale nel Mezzogiorno peninsulare quando si viaggiava a cavallo- residenza di Federico II alternativa alla Corte palermitana, se si raccordassero le due “ali”, potrebbe tentare il decollo economico.

La spinta all’industrializzazione seguita al terremoto dell’80 s’è esaurita da tempo e lì dove funziona ha forse raggiunto il suo acme; la Stellantis di Melfi è condizionata dalle mutazioni tecnologiche che la globalizzazione rende pesanti e dal dominio cinese sui materiali di base; le estrazioni petrolifere in Val d’Agri devono fare sempre più i conti con la transizione ecologica. In questo quadro, l’unica risorsa per il futuro resta il turismo: strutturalmente legata al territorio, dipendente al minimo dalla globalizzazione e (quasi per intero) dalle scelte politiche territoriali.

Anche al più rapido degli sguardi, i poli principali dello sviluppo turistico sono a Matera e Maratea, inglobanti l’una il Metapontino (anche con elevate potenzialità agricole) e l’altra il Parco nazionale del Pollino-corredato dall’eccezionalità delle Terme di Latronico; mentre Lagonegro, snodo strategico, potrebbe rilanciare la sua tradizionale funzione di guida culturale ed amministrativa di tutta l’Area Noce-Sinni.

Si tratta dunque di Territori, che, se collegati con infra -strutture moderne, potrebbero far decollare il turismo sull’intera regione: affinché si strutturi nel ruolo trainante ch’ è stato avviato da Matera Capitale ed episodicamente da Maratea e dalla sua Valle.

Di qui l’intuizione di un’intesa tra i due Territori, che, dai margini della Basilicata ad identica vocazione, potrebbero funzionare da ali portanti! Di qui l’iniziativa della Sindaca di Lagonegro per una collaborazione tra La Scaletta di Matera e gli Amministratori della Valle del Noce, a partire dai Comuni limitrofi con i quali è già in atto la collaborazione per alcuni servizi fondamentali!

L’incontro è previsto per venerdì 21, dunque nel giorno che precede l’uscita di Controsenso; talché, “in macchina” non oltre martedì, posso soltanto immaginarne lo svolgimento. Sappiamo che per La Scaletta, che ha già redatto un’analisi sul Piano Strategico Regionale prossimo alla discussione, arriveranno il Presidente Paolo Emilio Stasi ed un gruppo di Soci. Forse daranno un parere, di tipo sia politico che culturale, per un’operazione dallo spessore tale che non può “camminare” soltanto sulle gambe dei Comuni tirrenici! Potrebbe trattarsi della valorizzazione dei centri urbani e dei borghi, secondo le loro vocazioni tradizionali(ad esempio, strategico-culturali a Lagonegro , artigianali a Rivello ecc.); e di una infrastrutturazione che renda agevole il collegamento tra le due sponde, in modo da scambiare facilmente l’utenza.

Si tratterà di sommare le risorse dei due versanti con un collegamento che, tra l’Autosole e  Basentana da Pecorone a Vaglio, ripercorrerebbe l’itinerario già progettato nella forma di superstrada- come segmento della “trasversale” per Foggia, che assorbirebbe anche la Saurina. Un sistema che- attraverso la Murgia-Pollino - “si triangolerebbe” con la Sinnica fino all’Autosole (Bivio di Lauria Nord) e con la Valle del Noce, completandosi la “bretella” con la SS 585 ferma a Lauria Inferiore. Da Matera sarebbe così facile raggiungere sia questa Valle con Maratea e Lagonegro, sia il Pollino e Latronico.

Tenuto infine conto che il Lagonegrese potrebbe essere interessato dall’Alta Velocità Salerno- Reggio C; che Matera sarebbe finalmente raggiungibile con i binari da Ferrandina; che si sta completando l’autostrada da Vaglio per Melfi, si disporrebbe di un robusto schema di comunicazioni, fondamentale per “avvicinare” non soltanto i Poli turistici già noti, ma anche le aree interne che “continuano a nascondere” le loro forti potenzialità.

Quanto agli attrattori, un esempio potrebbe venire da Lagonegro, dove si ricorda Giuseppe De Lorenzo, che vi nacque nel 1871 e che studiò l’assetto geologico delle aree del Sirino, dei Campi Flegrei e del Vulture, senatore in rapporto con Fortunato e Nitti, nonché socio della Geological Society di Londra.

Si potrebbe pensare ad un Istituto di studi e ricerche, che, collegato alla UniBas, con corsi finanziati dal FSE tramite la Regione, potrebbe specializzare giovani già laureati in una materia molto utile alla Basilicata ed al Mezzogiorno. In definitiva ed a ben vedere, l’incontro che si sarà svolto ieri tra Operatori politici e culturali delle due “periferie” potrebbe aver delineato un programma di comune sviluppo e seminato alleanze capaci di orientarne la realizzazione.

A Lagonegro, il 21 gennaio 2022, avrebbe così mosso i primi passi la programmazione dal basso: un metodo non a caso battezzato da una Sindaca per mettere le ali alla Basilicata! ns       

                                                                     *Già Parlamentare e Sottosegretario di Stato       

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