sabato 18 febbraio 2023

E' ANCORA TEMPO DI CAMPANILI ?

      


                                                       

             Nicola  SAVINO*

                                                 

Dobbiamo passare da 70 a 7 Comuni, perché non solo di campanili non se ne costruiscono più .., ma ci spingono tuttora a far danno!  I Lucani non dovrebbero essere nazionalisti, perché di varie origini e persino con cinque Comunità Albanesi tra Pollino e Vulture. Tuttavia sono esposti ad un campanilismo testardo e comunque dannoso, che forse deriva da antichi conflitti.

Ecco alcune prove.

Nella seconda metà degli anni ’70 (oltre 50 anni fa), Comuni con l’attributo di Superiore ed Inferiore (quest’ultimo avvantaggiato dalla SS.19, l’altro aggrappato alla collina), furono tenaci nel “non” concordare l’area per un edificio scolastico comune; e la Commissione regionale composta dai diversi orientamenti, nonostante ripetute riunioni e ricognizioni sull’Area, non riuscì a convincerli.

Accadde analogamente tra i due versanti del Basento, all’ altezza di Tricarico, circa l’ubicazione di una Secondaria Sup. polivalente, economicamente, socialmente e perciò politicamente sostenibile. Non se ne fece niente! Ed ora, ai piedi del Pollino, di nuovo tra i due Comuni, addirittura nella cronaca giudiziaria (Rotonda e Viggianello, … in ordine alfabetico); e che già a quell’epoca, furono in disaccordo per l’ubicazione della Secondaria Sup., restando infine al solo Liceo scien.  Ora sono tornati in lite per una struttura socio- sanitaria che può reggere soltanto se utilizzata dall’intera Valle!

Qualcosa del genere accadde anche a Potenza, ma per miopia: quando non si riuscì ad un assetto scolastico con l’Obbligo nei quartieri e i Polivalenti in periferia .. alla confluenza della viabilità maggiore (per abbreviare i percorsi ed evitare attraversamenti quotidiani di migliaia di studenti).

 

Insomma, non la razionalizzazione del territorio, ma una sorta di ping-pong che, specie quando incappa nelle vertenze, produce lungaggini e lievita i prezzi- rendendo insufficienti i fondi. Quelli “non spesi” di cui s’impossessano gli Amministratori del Nord, in più facendone argomento per l’<autonomia differenziata>: una modalità di espoliazione della quale ovviamente ci lamentiamo pur continuando a non correggerci! In primis, della conflittualità tra borghi, imparando a combattere insieme contro il deficit dei servizi essenziali o Lep, causa non secondaria di arretratezza e spopolamento!  

E dunque, non è assurdo rischiare, come già accaduto per le scuole, di perdere un servizio… comunque a portata di mano… lì vicino ….? Perché amiamo troppo il nostro campanile e tanta disperata fermezza da non renderci conto ch’è parte di una mentalità ormai insostenibile? Cosa c’è che non funziona nelle nostre teste?

A questo punto, è fondato che il nodo risieda in quella di chi dirige, del Capo che magari vuole intestarsi l’opera, ricevere apprezzamenti dai “paesani” (per il “braccio di ferro” vinto) … avvantaggiarsi elettoralmente? Nemmeno prova a convincere che con i soliti metodi si rischia di non realizzare le opere .. e dunque si reca danno anche all’ intero Mezzogiorno.. perché si giustificano e rafforzano le pretese del Nord? Se le Aree di spopolamento (anzitutto nel Sud) non riusciranno ad attrarre -e soprattutto ad integrare- i flussi migratori (in fuga per fame dai loro territori, anche a causa dei cambiamenti climatici); e se le loro Amministrazioni, cioè i “prescelti a dirigere”, non lavoreranno per l’aggregazione dei servizi (sia per ridurre la spesa pubblica che per consentire una migliore esistenza alle generazioni venture), non si rafforza il rischio per il nostro futuro … e non solo del Sud? Continueranno i pregiudizi, prioritari quelli razziali?

I campanili andavano bene ai tempi di Alberto da Giussano, simbolo della Lega ..lombarda; ma oggi sono-in realtà- attrattori turistico-culturali, da non ridurre a segnare le ore dello….spopolamento! 


 

Tutto questo, di tutti noi, sottolinea l’inadeguatezza: delle classi dirigenti, indispensabili in qualsiasi Comunità per guidare a convergere sul modo migliore di costruire il futuro. Anche nel Centro- Nord (in Lazio e Lombardia si è votato al 40%) niente candidati capaci di attrarre alla partecipazione o partiti veri; come da noi a settembre .. e non solo, pur avendo noi bisogno di Guide eccezionali per affrontare l’eccezionalità della situazione. A Nord agli inizi del 1600- erano già nel comico con la (famosa) Secchia rapita; noi ne abbiamo acquisito le risse tra tifosi ..rivalità  drammatiche, talvolta tragiche!

Nella nostra situazione c’è invece bisogno di agire bene e alto: ed è opportuna la determinazione delle 7 Aree interne, perché –da Esse- si può giungere ad altrettanti Comuni, ciascuno con non meno di 20/ 25 mila abitanti. Ad un riassetto territoriale possibile ed indispensabile che dipende da noi: tecnicamente dalla Regione, in realtà dalle nostre teste! Ma come affrontare una guerra così grande e difficile senza l’aggiornamento della mentalità, non ripartendo dalla nostra Scuola? ns          

                                                           *già Parlamentare e Sottosegretario di Stato         

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