IL DOVERE DELLA MEMORIA: ERA SOLO UN BAMBINO DI NOME SERGIO
Il piccolo Sergio
Come da locandina, la sua storia è stata raccontata ieri, a scuola nella mattinata e presso il Centro culturale "Josè Mario Cernicchiaro" nel pomeriggio-sera, dal fratello Mario, nato dopo la guerra ed al quale nessuno, anche in famiglia, aveva mai parlato troppo del primo fratello, Sergio.
Per il grande dolore non se ne parlava. Gli dicevano solamente che un giorno il fratello, nato nel 1937, sarebbe tornato a casa...
E' nel 1985 che Mario, nato nel 1946, apprende la verità sulla tragica fine del piccolo Sergio, grazie a delle lettere pervenute alla famiglia da Amburgo da parte di giornalisti che avrebbero poi testimoniato per la morte del bambino nell'aprile del 1945.
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- Da www.napolisera.it -
Sergio de Simone: il bambino del Vomero nell’orrore di Auschwitz
Nel giorno della Memoria, ricordiamo il piccolo Sergio de Simone
By Nicola della gatta
Foto: Associazione Sergio de Simone (Gruppo Facebook)
LA GIORNATA DELLA MEMORIA – Il 27 gennaio
ricorre la giornata della memoria. La memoria del disastro sociale
della nostra storia: i dolori, le sofferenze, gli orrori e le stragi
causate a milioni di persone per deplorevoli “opinioni” da parte di menti folli e ossessive.
Nel periodo dell’Olocausto i più colpiti furono più di un milione e mezzo di bambini ebrei, zingari, polacchi e anche bambini con problemi fisici o mentali. Nel corso degli anni è diventata famosa la storia e la vicenda del napoletano Sergio de Simone (la sua famiglia si trasferì a Fiume).
Siamo nel 1944: i tedeschi irruppero nella casa della famiglia di Sergio a Fiume. Solo 6 anni quando fu deportato su un carro merci e condotto prima alla Risiera del Sabba, e poi ad Auschwitz.
Separato dalla madre, messo nella baracca numero dieci (quella dei bambini) in attesa di divenire una cavia per gli esperimenti architettati dall’organismo nazista.
Per aver creduto all’inganno di rivedere la propria mamma, fece un passo davanti durante l’orribile selezione, si ritrovò insieme ad altri 19 bambini nel campo di concentramento di Neuengamme. Qui tutti divennero cavie umane per gli esperimenti sulla tubercolosi del dottor Kurt Heissmeyer.
Il 20 aprile giunse direttamente da Berlino l’ordine di far sparire ogni traccia di quanto avvenuto. Nella notte del 21 aprile 1945, Sergio ed ad altri bambini venne iniettata una dose di morfina prima di essere impiccati alle pareti della stanza.
Questa è la storia struggente di un bambino, che aveva solo il sogno
di vivere la sua vita, di abbracciare sua madre, di giocare, di
sorridere: ma tutto fu spezzato alla follia umana.
La storia ci deve insegnare a non cadere di nuovo. Affinché non si commettano mai più errori: affinché tutti siano umani, indistintintamente.
E proprio in ricordo del piccolo Sergio De Simone, è stata apposta una pietra d’inciampo, all’esterno della casa in cui abitava con la famiglia:
Fonte: Associazione Sergio de Simone (Gruppo Facebook)
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