mercoledì 13 dicembre 2023

IL "CAMPO POSSIBILE" PER L'ALTERNATIVA IN BASILICATA

 

             Nicola  SAVINO*

E’ da considerare un’apertura alle “Primarie” la prevista presentazione al Motel Park del Candidato dei laici cattolici, stimolo a far altrettanto dalle altre Formazioni orientate all’Alternativa?  

Per le prossime regionali, sembra che il “campo largo” abbia difficoltà nei rapporti interni .. da cui il rischio di continuare a perdere i “non votanti”, la fetta di cittadinanza ritrattatasi dalla Politica non trovando garanzia di adeguata serietà! Non sarebbe perciò superfluo conoscere le posizioni e le personalità di tutti gli aspiranti invece che assistere ad una diffusa confusione: la quale conferma come il Governatorato- di cui al comma 2 dell’art 48 dello Statuto lucano- svolga il ruolo di “pomo della discordia” e semplicemente annulli quello dei Consiglieri.

I Partiti, prima che si “sfarinassero”, preparavano i Candidati con un adeguato tirocinio; ora valgono per pochissimi la militanza e le prove già fornite, né il <bene pubblico> risulta con chiarezza “obiettivo comune”. Di conseguenza, la centralità sembra essere assegnata al “potere per il potere”; tant’è che nemmeno si discute di una Legislatura breve per riformulare lo Statuto e ritornare al Presidente espresso dal Consiglio (con la “sfiducia costruttiva”). Sicché sarebbe opportuno che anche gli altri aspiranti alla carica apicale seguissero l’esempio del Candidato civico, facendo conoscere le loro idee e la loro posizione su tutti i punti chiave di competenza regionale!

Siamo alla fase delicata della definizione delle alleanze sia a Destra che a Sinistra, con Segreterie regionali ormai debolissime; cui, quando la decisione romana non viene assunta o accettata, sembrano presentarsi due sole strade:

O Primarie adeguatamente strutturate, oppure una saggia trattativa per l’unanimità tra tutte le Formazioni per l’Alternativa (vedasi l’invito di A. Summa dalla Cgil). E’ infatti essenziale escludere sia il dictat dei più forti, sia un terzo polo di disturbo, sia “il far da sponda alla Destra”, cioè il “salto del fosso”, sempre in agguato quando si usa la tattica delle “spalle al muro”! Le Primarie sarebbero dunque il modo per salvare la solidarietà, ch’è decisiva; perciò è determinante che siano adeguatamente organizzate!

Cioè in modo da escludere le anomalìe altre volte prodotte da flotte di clientele abilmente pilotate: perciò senza “esterni” facilmente assoldabili. Un trucco che talvolta non soltanto ha capovolto risultati quasi scontati (il che può giovare al rinnovamento), ma tal altra consentito il sospetto che un pacchetto di voti sia stato scambiato con la carriera di personaggi nel migliore dei casi di mediocre levatura politica e culturale o addirittura espressione di “retroterra” equivoci e dagl’interessi non coincidenti con quello pubblico. Nell’adottar dunque le Primarie (allo scopo di escludere la tattica delle “spalle al muro” e le sue disastrose conseguenze, e per assicurare l’unione solidale ch’è indispensabile allo scopo), occorre che non siano <a libera partecipazione>. Ma <riservate> a coloro che risultino essersi <tesserati> ai Gruppi dell’ alleanza.. entro una certa data …. oppure selezionati da un “seggio” di personalità attinte dai Consigli comunali di ciascuna Zona. Comunque in modo da sostituire il ruolo essenziale della “forma Partito”, che fu descritta dalla Costituzione come atta ad escludere l’infiltrazione di <corpi impropri> nelle strutture pubbliche. 

 

Insomma le Primarie, nate dalla istituzione dei Governatorati ed, alla radice, dalla crisi dei Partiti cui questa ha fortemente contribuito, sono da adottare in “edizione sostitutiva” dei Partiti ed allo scopo di favorire il riassetto di Strutture indispensabili al corretto funzionamento della nostra Democrazia! Ci sono casi in cui la liberalizzazione del voto, prevalsa con la tesi dell’ apertura alla Società civile, ha spalancato le porte persino a gruppi collegati al malaffare: a “clientele” che hanno contribuito alla degenerazione del sistema, alla crisi pressoché generalizzata dei Partiti e, di conseguenza, della stessa Politica.

Se dunque il <campo per l’Alternativa> non raggiungesse un accordo con trattative tempestive ed adeguatamente svolte; e se occorresse optare per le Primarie, come sembra dalla iniziativa di oggi al Motel Park, sarebbe anche necessario evitare il trucco dell’<apertura a chiunque versi i famosi 2 euro”.

Si tratta di fondare la coesione tra alleati e di evitare infiltrazioni: di tutelare l’indipendenza delle Istituzioni nello spirito dell’art 49 della Carta. Perciò, ben venga la presentazione preventiva di tutte le candidature per l’Alternativa!!!

Anche se proposti dalle Segreterie, ormai da tempo “nominate” sempre perché senza truppe, sono dunque impossibilitate a combinazioni che non corrispondano agl’interessi dei capibastone. Obiettivo fisso, la Figura che comanderà per 5 anni e che lo potrà a piacimento (degl’interessi che rappresenta)..senza limite alcuno: nemmeno se questo fosse posto da tutti gli altri eletti messi insieme (ma non disposti a rifare le elezioni!). Un “particolare” che accelera la decadenza della politica, inarrestabile come il “gelo” demografico. E che ci fa pensare ai bonus dati a pioggia più che ad un qualche futuro possibile!

Uno scenario nel quale i più composti sembrano proprio gli ex antipartito, quei 5 Stelle che ne spinsero la “forma” al declino e che ora rivendicano la “candidatura del principe “ proprio in forza dei numeri: la base di quella “forma” però ridotta all’indipendenza da tutto il resto!

Le regole fondate sull’ideologia ressero fino all’89, alla caduta del muro e della competizione tra i sistemi; e già da allora sarebbero state da sostituire secondo l’art 49 della Costituzione: semplicemente perché l’ideologia non “funzionava” più e non teneva lontano dagli affarismi!  Si sarebbe dovuto metter mano alla riorganizzazione del sistema ed istituire efficienti raccordi tra Società ed Istituzioni, dare al cittadino la garanzia che la sua opinione rilevasse nelle Assemblee degli eletti. In fondo, si sarebbe data attuazione (finalmente!) alla parte conclusiva del suddetto articolo (“concorrere con metodo democratico alla determinazione della politica”); e dunque al controllo (finalmente!) della procedura attraverso la quale si scelgono i candidati ed i programmi (ovviamente, non dagli altri due <poteri>, ma da Commissioni di eletti, come quelle <per le elezioni> già operanti nelle Camere).

Al contrario, siamo ancora al diritto di presentar liste e candidature da chicchessia (anche dalla mafia, che entra facilmente nelle Primarie) e con scelte giammai decise “democraticamente”! Non siamo più alla crisi di un qualche partito, ma a quella stessa del Sistema; sicché, per uscirne, forse l’unica via è la “libera associazione di cittadini” (sempre dall’art 49), quella dei movimenti civici che, svincolatisi dalla decadenza, potrebbero darsi le suddette regole per selezionare candidature e programmi nell’interesse della Comunità e non dei privati. E che non soltanto predispongano le candidatura per dar dignità alla Rappresentanza, ma modifichino i sistemi elettorali in modo da evitare la deriva autoritaria: cominciando dall’art 48 comma 2 della nostra Regione e proseguendo contro il “premierato” a livello nazionale. La responsabilità delle <libere associazioni dei cittadini>, in questa situazione, avrebbe, dunque, il significato storico di rigenerare la Politica e quindi la vita pubblica! Sicché, quella assunta in Basilicata dal Laicato cattolico-se effettivamente ispirata al dettato costituzionale- potrebbe esser d’esempio al Paese intero!

A guardar bene, per casa nostra, un’ultima possibilità; che perciò ha bisogno della serietà come essenza del campo possibile? ns          

                                                  *Già Parlamentare e Sottosegretario di Stato         

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