sabato 2 dicembre 2023

NESSUNO TOCCHI CAINO !

 N O    ALLA  PENA  DI  MORTE !


 

-  Da  Nessuno Tocchi Caino newsletter <nessunotocchicaino@arte.it>   del 02/12/2023  -

IRAN: GIOVANE DI 17 ANNI GIUSTIZIATO PER OMICIDIO Un giovane di 17 anni è stato giustiziato il 24 novembre 2023 in Iran, nel carcere di Sabzevar.

Hamidreza Azari era nato il 1° agosto 2006 e al momento dell’omicidio di cui era stato accusato aveva 16 anni e 8 mesi.

È importante notare che nella confessione forzata trasmessa in televisione, e nella notizia data dai media filogovernativi, la sua età è stata indicata come 18 anni. Si tratta di un tentativo deliberato di eludere le responsabilità per aver violato le leggi internazionali che vietano esplicitamente l'uso della pena di morte contro i minori autori di reati.

Azari era accusato di aver ucciso un altro uomo durante una lite in strada. La sua confessione forzata era stata precedentemente trasmessa assieme a quella del suo coimputato di 16 anni, che ha ricevuto una pena detentiva.

In Iran è diffusa la pratica di trasmettere in televisione le “confessioni” dei criminali o presunti tali, soprattutto nei casi in cui nei processi c’è scarsità di prove concrete.

Tutti gli osservatori indipendenti concordano che tali “confessioni” vengano ottenute minacciando sia gli imputati, che i loro familiari.

Le persone accusate in Iran di "omicidio volontario" sono condannate a “qisas” (punizione in natura), un termine che ricorre nel Corano. Poichè il Corano non accenna a eventuali circostanze che possano risultare “attenuanti”, la legge sugli omicidi viene applicata senza sfumature, e comporta una condanna a morte indipendentemente dall'intenzione o dalle circostanze. Una volta che l'imputato è stato condannato, i familiari della vittima, in qualità di querelanti, devono scegliere tra la morte come punizione, la diya (“prezzo del sangue”, ossia un risarcimento) o il perdono.

(Fonte: IHR)

 

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