venerdì 29 dicembre 2023

L'ADDIO DOPO IL PARTO

 


Maternità tra “Ruota girevole” del passato e “Culla termica” di oggi

Valerio Mignone*

 

E’ di questi giorni la notizia dell’abbandono, in sicurezza, di un neonato, in una moderna “culla termica”. Nella realtà, è sempre esistito, purtroppo, il triste fenomeno sociale delle madri nubili, e dei “Trovatelli”, i neonati abbandonati dai genitori naturali. Infatti, pur con la indubbia sofferenza della madre, ogni neonato, abbigliato alla men peggio, per essere protetto dalle avversità climatiche, veniva “lasciato” là dove una mano provvidenziale certamente Lo avrebbe raccolto.

A Napoli, sulla facciata del Convento dell’Annunziata, lungo il Rettifilo, c’era la cosiddetta “Ruota girevole”, sulla quale ogni madre, non vista, o Chi per Essa, costretta, suo malgrado, a liberarsene, “esponeva”, con sofferenza, il neonato; e aggiungeva anche monili, e documenti utili in caso di successivo, rivendicato, riconoscimento. Una suora, tempestivamente avvertita, raccoglieva il neonato; e ad Esso veniva attribuito un nome, ed un cognome. Tra i cognomi più frequentemente assegnati, a Napoli, era Esposito, derivato dal latino “Expositus”, “Esposto”, o Diotisalvi, Di Dio, e simili.

A Milano, lo stesso fenomeno sociale della “esposizione” dei “trovatelli” avveniva presso il convento dell’Ospedale Maggiore, lungo l’attuale Via Francesco Sforza, il cui simbolo era un “Colombo”; ed il cognome frequentemente assegnato era “Colombo”.

 

Oggi, esistono Istituzioni sociali come Brefotrofi, Orfanotrofi, maschili e femminili, gestiti, anch’essi, prevalentemente, da suore. Il “Brefotrofio” era, ed è, un Istituto che accoglie neonati illegittimi abbandonati, o in pericolo di essere abbandonati. L’Orfanotrofio, invece, è un Istituto che ospita, ed educa, bambini orfani, o senza famiglia.

Tra le organizzazioni sociali dell’Infanzia erano inserite anche le “Colonie”, marine, o montane, che, a mò di Collegi, ospitavano bambini durante le vacanze estive.

E, comunque, in quei tempi, i bambini venivano controllati dai pediatri dell’Organizzazione Nazionale della Maternità e Infanzia, meglio nota con l’acronimo ONMI, creata con una Legge del dicembre 1925, con la finalità di debellare, e prevenire la mortalità infantile, e incrementare la popolazione. Tale Organizzazione fu disciolta nel dicembre 1975.

Purtroppo, oggi, è diffuso, specialmente nel Mezzogiorno d’Italia, il fenomeno della denatalità, dovuto alla emigrazione dei giovani, alla ricerca di lavoro, verso il Nord Italia, ove, spesso rimangono, e creano famiglia.

E in Italia, sul piano giuridico, da tempo, è prevista l’ “Adozione”, che può garantire la sicurezza esistenziale ai bambini soli, e permette a coppie “sterili” di diventare “genitori”, senza ricorrere alle deplorevoli procedure preposte alla cosiddetta “Maternità surrogata”. Quest’ultimo espediente comporta il cosiddetto “Utero in affitto”, un crudele commercio in cui sono coinvolte, con modalità diverse, donne povere, e bisognose, residenti in Paesi extraeuropei, il cui utero ospita un ovulo fecondato da seme di una coppia estranea.        

D’altronde, al di là di ogni “moralistica” discriminazione, e nel doveroso loro rispetto, chiunque sa che una coppia di donne lesbiche, o una coppia di uomini, non può “generare”; e che, per questo, ogni coppia omosessuale, dello stesso genere, destinata, naturalmente, a rimanere sterile, ricorre, per desiderio di genitorialità, all’ utero in affitto. 

Tra l'altro non manca chi ricorre alla chirurgia plastica per modificare, per quanto possibile, il proprio apparato genitale.

Infine, sul fronte delle giovani coppie eterosessuali è auspicabile che esse soddisfino il desiderio di maternità e di paternità con l’utilizzo del proprio ovulo e del proprio seme, ancorché prelevati con la moderna tecnologia chirurgica per poter superare eventuali ostacoli fisiopatologici. Ed oggi, con analisi dei cromosomi, si può eliminare ogni dubbio per confermare, o smentire, una genitorialità.

Maratea 29 dicembre 2023                                *Già Primario Medico e Parlamentare

Nessun commento:

Posta un commento