venerdì 22 dicembre 2023

QUALE FUTURO PER LA BASILICATA ?

 -  Da  www.talentilucani.it  -

 

CHI LA SALVA, QUESTA REGIONE ??  

Espedito  Moliterni

Attonito, questo il mio stato d’animo prevalente; rincorro  narrazioni, prese di posizione, discussioni sul perimetro della coalizione di centrosinistra e sull’individuazione del candidato presidente che, alle prossime elezioni regionali, dovrebbe contrapporsi al candidato della coalizione di diverso segno, senza che si arrivi ad una sintesi condivisa.

Certamente anche preoccupato in quanto viviamo un momento di assoluta precarietà, dal punto di vista della tenuta economica e sociale, per le note vicende legate ai conflitti nel mondo che, come è già avvenuto nei mesi scorsi, hanno contribuito in modo determinante all’aumento dei prezzi e alla perdita del potere di acquisto dei salari; in particolare nella nostra Regione, ove sono presenti migliaia di nuclei familiari vicini alla soglia della povertà, il quadro internazionale potrebbe ulteriormente aggravare la situazione.

Tanto premesso, il dibattito dovrebbe spostarsi sui programmi, di cui purtroppo non mi pare ci sia traccia, se non qualche abbozzo nella manifestazione di sabato u.s..

Stupito, in quanto risultano oscure le ragioni che impediscono di pervenire ad un accordo sulla coalizione di centrosinistra e sul candidato presidente. Oppure, fin troppo chiare ( leggasi personalismi, posizionamenti e guerre di poltrone), ma non giustificabili dato che la lezione delle passate elezioni evidentemente non è servita ad alcuno. Con tutto il rispetto per il candidato dott. Trerotola, cinque anni fa furono posti veti a candidature più autorevoli come quella di Domenico Maroscia e dello stesso Filippo Bubbico, tanto per fare alcuni nomi, che molto probabilmente avrebbero garantito altro risultato.

Attonito, stupito e preoccupato, leggo i vari comunicati stampa ( spesso non riesco ad arrivare alla fine), scritti in politichese stretto e pubblicati non per offrire all’elettore lucano elementi di chiarezza e di comprensione di quello che avviene, ma per scambiare tra i diretti interessati alla contesa pizzini e messaggi cifrati, comprensibili solo per loro, ma del tutto privi di intelligibilità da parte del comune cittadino.

 

Ma veniamo al candidato presidente, sulla cui figura, è bene subito precisare, non ho alcuna riserva; al contrario, il diretto impegno di queste personalità in politica è assolutamente auspicabile.

Ma dove nasce questa candidatura? Quali i suoi rapporti con la classe politica locale? Quali i percorsi che hanno portato a sostenere o a contrastare la sua candidatura, all’interno dei partiti? Basta una direzione regionale per accreditarla o rigettarla? E prima delle direzioni regionali dei partiti, nei circoli cittadini e comunali è stata avviata una discussione? Perché è stato subito escluso il ricorso alle primarie, ora timidamente riproposte per arginare lo sfaldamento del quadro politico?

E’ evidente che sono stati commessi tanti errori, da parte di tutti. E’ arrivato il momento di fare un bel bagno di umiltà, rivedere le posizioni e cercare di percorrere una strada comune.

Come? Per approdare dove?

Il primo passo è quello di individuare una  personalità lucana di comprovata esperienza politica, che abbia l’autorevolezza necessaria per mettere d’accordo tutti, che abbia capacità ed esperienza amministrativa, anche affiancata da esponenti della società civile, ma la cui appartenenza ed aderenza ad un progetto politico sia chiaro ed indubitabile.

Si ritiene che ci sia la possibilità concreta di individuare una personalità locale, già impegnata in politica da alcuni anni, alla quale è difficile che qualcuno possa dire di no.

Solo la forza di una proposta condivisa e rappresentata da esponenti politici all’altezza del compito cui sono chiamati può essere utile alla nostra martoriata Regione; rispetto a questo non ci si può più smarcare alla ricerca di visibilità effimere, ma occorrono una classe dirigente politica e  amministratori  che  si facciano garanti di un nuovo modo di governare.

I fattori di sviluppo e crescita competitiva di un territorio, di una Regione, nella realizzazione e negli effetti, sono molto più lunghi di cicli elettorali e c’è quindi bisogno di una classe dirigente politica esperta e coerente alla propria storia e formazione e che sia anche in grado di generare un minimo di condivisione degli obiettivi di lungo respiro e di disegnare un sistema sociale in grado di recepirli e di attuarli.

Abbiamo ancora una Speranza?

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