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PARTECIPAZIONE? NO! SOLO PASSERELLE DIETRO AL SANTO
Di Pietro Simonetti il
La nuova via della ricerca del consenso e del contatto con le le persone, anche quelle che non vengono tenute in conto quando si tratta di riceverle per richieste o problemi collettivi passa per la presenza attiva alle processioni, alle feste religiose o alle sagre, Mentre le chiese si svuotano di fedeli, al netto dei rari matrimoni e dei tanti funerali, si sviluppa l’artigianato della presenza alle processioni: sindaci con la fascia, Autorità di vario ordine, assieme ad altri esponenti della corte dei fidelizzati,o in attesa di entrare nelle congregazione o confraternite, dipende dal rito a cui si partecipa.
Recentemente
una processione di barche nel basso Tirreno, 5 natanti,con il Vescovo
dell’area, per una festa religiosa,e’stata finanziata da un Gal del
lagonegrese che ha pure assicurato una diretta televisa con fondi
pubblici destinati alla tutela e lo sviluppo della pesca. Non sono stati
notati pescatori.
Un
episodio come tanti altri che è una risposta sbagliata alla crisi
della partecipazione. Non sapendo da dove incominciare per interessare
un elettorato che ogni anni riduce la propria partecipazione al voto, ci
si limita a “farsi vedere”
Da
anni non si registrava, non solo il Basilicata, l’ansia di diventare
portatore di una statua, di una effige e di stare prima o dopo la banda,
con i militari in alta uniforme e la protezione civile che fa cordone.
Tutti fedeli?
Semplicemente la gestione di quanti praticano la fede popolare, che si misura ogni anno con la festa patronale e le ricorrenze.
E’
l’ultima pratica per l’uso dell risorse umane, dopo quelle delle
scolaresche utilizzate per presentazioni di libri, eventi di varie ed
eventuali, corsi inutili ed altro ancora.
Il futuro si presenta molto con le tattiche dell’apparenza senza autorità: non promette nulla di buono, almeno per il momento.
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