Parco marino a Maratea tra sostenitori e oppositori
Valerio Mignone
Nel dormiveglia dell’alba accade, non di rado, di riflettere, seppure in modo confuso, su vicende e Persone. E così è venuta in mente la vignetta di Ricciardetto, pseudonimo dell’avellinese Augusto Guerriero, sul periodico settimanale Epoca, in cui, negli anni ’50 del Novecento, il sindacalista della Confederazione Generale Italiana Lavoro (CGIL), e deputato, Giuseppe Di Vittorio, veniva rappresentato, quanto a istruzione scolastica, con la penna tra il pollice ed il secondo dito del piede.
Erano gli anni in cui Giovanni Ansaldo, Direttore del Mattino di Napoli, e Carlo Nazzaro pubblicavano prolissi editoriali sui fatti del momento. Ed anche la impaginazione non comportava spreco di spazi, contrariamente a ciò che accade oggi, con spazi vuoti tra le colonne della carta stampata, e reiterati richiami del “pezzo”.
La cosiddetta “Terza pagina”, pagina numero 3, ospitava articoli di cultura, ed elzeviri. Oggi, ad occupare la pagina numero 3, sono fatti di cronaca, e gli argomenti culturali sono relegati, come per il Corriere della Sera, nella pagina battezzata “Terza Pagina”, tra le ultime pagine.
Intanto, l’abituale, quotidiana lettura dei giornali, genera pensieri, e riflessioni che, talvolta, si propongono alle redazioni dei giornali con la recondita speranza di una cortese pubblicazione. Sono pensieri spesso distratti dall’osservare, nei giardini circostanti, merli e passeri che, in calore d’amore, svolazzano negli orti, quasi a voler compensare lo spopolamento in atto, da alcuni anni, sul globo terrestre. E lo stesso rito svolgono tante farfalle multicolori, che si poggiano sugli alberi in fiore, e diffondono pollini, che daranno frutti da degustare.
Anche sulle acque del mare del Porto di Maratea e di Fiumicello svolazzano rapaci gabbiani, sazi di alici e sarde ingurgitate a fior d’acqua sotto lo sguardo curioso dei passanti sulla banchina.
Come è noto, la cronaca corre! E si deve prendere atto, dalla banchina del Porto, che il Ristorante “Za’ Mariuccia” ha chiuso i battenti. Costruito su uno sperone roccioso, esso si affaccia a picco sulle onde del mare. Onore sia al merito di questo ristorante, che ha diffuso il buon nome di Maratea nel mondo del Gran Gourmet. Infatti, in questo luogo, frequentato da buongustai e uomini di cultura, si intrecciavano degustazioni di cibo tradizionale e moderno, e, soprattutto, cultura.
Ora, la penna comincia a pesare più della zappa, nel rispolverare la vecchia proposta della istituzione del Parco marino tra Maratea, Tortora e Praia a Mare, costa nota anche come Costa del Cedro, per questo agrume che vi vegeta, con prosperità, tra arance, limoni, mandarini, pompelmo, bergamotto.
Purtroppo, ci sono contrarietà per la istituzione di quest’area marina protetta, che, tra l’altro, comporterebbe creazione di posti di lavoro in vari settori, amministrativi, e tecnici. Ma la Costa di Maratea va protetta per le generazioni future, a tutela della flora e della fauna, dalla Poseidonia alle varie biodiversità di pesce.
D’altronde, la lunghezza della Costa di Maratea, con i suoi 34 chilometri, con anfrattuosità, grotte marine, e spiagge, è scarsamente antropizzata, e merita di essere protetta.
L’area del Parco Marino si potrebbe sviluppare al largo della Costa. Pertanto, sono ingiustificati i timori e le contrarietà dei “Portaioli”, e dei piccoli pescatori, che sono i “contadini del mare”, la cui attività legale verrebbe rispettata. Verrebbe bloccata soltanto la pesca “di frodo”, già di per sé, reato contro l’ambiente.
Villa Nitti, ad Acquafredda, ricca di Storia e cultura, per i suoi abitanti e per chi, a suo tempo, l’ha frequentata, potrebbe essere una degna sede amministrativa del Parco marino. E lo stesso Francesco Saverio Nitti sarebbe felice, e orgoglioso di tale destinazione; altrettanto dicasi per la figlia Filomena, farmacologa di chiara fama, formatasi nell’Istituto Pasteur di Parigi.
Si vorrebbero aggiungere altre riflessioni, con ulteriori “battute” sulla tastiera del computer! Ma si chiude, non volendo abusare della ospitalità della redazione del Quotidiano del Sud.
Valerio Mignone
Pubblicato sul Quotidiano del Sud il 6 luglio 2024.
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