sabato 5 febbraio 2022

UN RICHIAMO ALLA MEMORIA CONTRO IL SILENZIO E L'INDIFFERENZA

                                                  -  Articolo  di  Nicola  Savino*  -

 

La politica è fatta di realtà: non basta esprimere idee e né meno tracciare programmi” (FS Nitti- Discorso del 12/10/1913).

Tuttavia, circa quello annunciato per la nostra Regione, ho sbirciato su qualche commento e credo aver capito che continuano ad essere completamente ignorati interventi pur “innescati” molti anni fa. Eppure, avevano superato la fase progettuale, che poteva darci vantaggio per il Pnrr!

Si teme infatti che proprio il tempo venga a mancare, come già per il Programma Sviluppo e Coesione 2014, del quale, “in 6 anni, (noi del Sud) abbiamo speso solo 3,8 mld sui 54 assegnati” (Ing. Ercole Incalza - Il Quotidiano).

Mi riferisco ad opere già deliberate dalle Istituzioni su cui è calato un silenzio a tal punto strano da far pensare che semplicemente “non se ne vuol parlare”. Di qui, il desiderio di richiamarle alla memoria, nella speranza che da qualche parte vengano decorose spiegazioni.

Andiamo dunque con ordine! Il 19 febbraio del 1991, la Camera dei Deputati, dopo oltre due giorni di dibattito, approvò la mozione n.6-00160, a firma di tutti i deputati lucani (e non solo), la quale, fra l’altro, impegnava il Governo (rappresentato dal compianto prof. G. Galasso) al “superamento dell’isolamento territoriale (della Basilicata) con una direttrice autostradale Tirreno -Adriatico, per Potenza”.

Si trattava della trasversale di collegamento dall’Autosole- da Pecorone- per Candela- Foggia, sulla A24, che l’Anas progettò (168 km) con la spesa di 4,5 milioni e che fu inserita per 2 anni nell’elenco delle priorità nazionali (se non erro, battezzato “Progetti Obiettivo”). E però, per quanto alcuni Esponenti regionali partecipassero plaudenti alla seduta della Camera (sentiti da De Rosa, giornalista della RaiTg3), a far data dalla mutazione politica del 1994, della “cosa” semplicemente non si parlò più. Certo, non semplice né ottenere le risorse (dal Governo pur autorevolmente impegnatosi), né realizzarla subito (gli esempi di lungaggini ultradecennali sono molteplici). Ma ottenuta l’approvazione in una forma la più solenne possibile (dopo circa due anni di “manovre” per l’inserimento del documento all’ordine del giorno), la Regione lo avrebbe quantomeno potuto rivendicare a suo credito! Ed ora, se si fossero cercati gli elaborati (forse smarriti?) negli scaffali dell’Anas, si sarebbe potuto riparlarne con il Pnrr : come del resto sollecitato da un O.D.G. approvato alcune settimane fa nel Consiglio Regionale.

Rimane invece il silenzio e dei suoi motivi persiste l’incomprensione! Si è anche accennato ad un altro itinerario (Matera- Basentana -Pisticci- Lauria) che- in qualche modo- esiste già e che comunque pur sarebbe molto utile. Altra cosa però dalla “direttrice” Tirreno-Adriatico che, abbreviando notevolmente per Bologna, avvicinerebbe Basilicata- Sicilia e Calabria alla Padania ed all’Europa Centrale. Per questa valenza nazionale, la decisione fu infatti assunta nell’ Aula stessa di Montecitorio: eccezione più unica che rara per un’opera pubblica!

Possibile e comprensibile che dopo tanto lavoro politico-parlamentare e per un’opera di tale rilievo non si conoscano ancora almeno i motivi del sostanziale rifiuto? C’è anche un altro caso, ancora più “bruciante”, da ricordare e riguarda il Lagonegrese! La sua progettazione, finanziata dalla Giunta Verrastro (insieme a quella per il ponte crollato sulla Basentana-Matera) fu realizzata dal compianto Ing. Mario Fausto Cartolano e forse non si sia volatilizzata.

Si tratta della possibilità di collegare la SS585, dal bivio già attivo per Lauria, alla SS 19 per le Calabrie, per Latronico ed il Pollino.. oltre che per l’Autosole da Galdo: una “boccata d’aria” per il progetto regionale Mare-Monti-Terme (ch’è andato negli anni consolidandosi) e per spezzare lo storico isolamento di Lauria (ricalcando il tracciato- ben solido- della vecchia ferrovia Calabro-Lucana ). Dopo circa 35 anni, quel “respiro” si è come “strozzato” a Lauria Inferiore, di dove-per il Galdo- si può utilizzare solo una  vecchia comunale, di tipo quasi campestre: che conferma l’isolamento del maggiore Comune dell’Area e limita la fruizione delle Terme e del Pollino da tutta la Valle del Noce e da Maratea.

Cosa dire, infine, dell’Orto Botanico lungo la Costa di Maratea, da oltre 20 anni proposto da Nino d’Agostino?  

Ci si deve dunque rassegnare al rifiuto di tutte le proposte maturate nel passato o perché si riferiscono a quell’Area della Regione o perché elaborate in altro clima politico? E come spiegare la scomparsa di iniziative per la formazione professionale per ramai ed orologiai ricordata persino in una città spagnola gemellatasi con Rivello, ma che ormai rischia di scomparire dalla memoria stessa della Regione? E nonostante progetti pronti e grandi disponibilità da Pnrr?

La “rappresentanza politica” ben dispone della forza, oltre che delle ragioni, almeno per sconfiggere tanto silenzio e rimuovere un’indifferenza che, fra noi lucani, si potrebbe sbrigativamente definire “strafottenza”…! ns

                                                                      *Già Parlamentare e Sottosegretario di Stato

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