lunedì 9 gennaio 2023

A PROPOSITO DI SANITA' PUBBLICA E PRIVATA

 

             Nicola  SAVINO*

A constatare quel che n’è seguito nella vita della Basilicata, quasi quasi si potrebbe dir male della Riforma Sanitaria, uno dei maggiori successi del Centrosinistra?

Salvò la salute di molte persone ma scompaginò l’assetto politico…. come quando l’osso arriva nel canile degli affamati! Intorno alla pianificazione degli ospedali e dei vari servizi si suscitarono campanilismi e nuove intraprese; le costruzioni si complicarono per affidamenti, costi e tempi; la scelta delle dirigenze sia amministrative che tecniche seguirono spesso dinamiche di clan per esigenze clientelari per lo scambio di appoggi. Soprattutto nelle aree di sottosviluppo come la nostra, spuntarono nuovi candidati alla conquista di un proprio spazio.

La Regione affrontava i problemi del suo primo impianto, ma a questi intrecciavano la bomba sanitaria. Si trattava di autorizzazioni, accreditamenti, convenzioni, controlli e compensi. Prima se la sbrigavano (quasi riservatamente) le Casse Mutue, ora sarebbe dipeso tutto dalla Regione.

Le strutture sanitarie furono immediatamente interessate ai Partiti che avrebbero scelto i politici e i tecnici dalle cui decisioni sarebbero poi dipese le loro fortune. La benevolenza degli eletti si doveva accaparrare con adeguati contributi alla loro elezione; e fu primario, per ogni investitore che puntasse a strutture sanitarie, sia di ricovero che di riabilitazione e diagnosi, acquisire peso in Politica.

Per il delinearsi di un circuito tra potere pubblico e proprietà privata atto a giovarsi della convergenza delle due volontà: per l’intesa tra chi avrebbe erogato denaro e chi lo avrebbe incassato. Poiché gli elettori ne erano inesperti (e persino non pochi Candidati), ebbero successo i campanilismi e i “grandi portatori di voti”. 

 
Sorgendo così l’Italia delle Regioni, in Lombardia si puntò ad attrarre i pazienti facoltosi, lasciandosi campo largo agli Istituti privati del grande capitalismo, il cui costo poteva solo in piccola parte integrarsi con rette regionali ( anche di migrazioni dal Sud).

In Basilicata, il sistema di ricovero e cura fu invece puntato tutto sul pubblico; ma in un contesto che gli Storici dovrebbero sentire la necessità di ricostruire nelle sue dinamiche! Nacque il conflitto con le istituzioni sanitarie di “ricovero”: le quali sarebbero state concorrenziali con gli ospedali pubblici ma-ad un tempo- rette dallo stesso Finanziatore. Con conseguenze facili da comprendere circa la indipendenza politica della Regione! La l.r. n 12/80, unanime, adottando il criterio fissato a livello internazionale (dei 6 letti pubblici su ogni mille abitanti), evitò il pericolo del circolo vizioso… da quella parte.

Si trattò ovviamente di una scelta molto ostacolata, dilaniò i Partiti, forse coinvolse capitali extraregionali, addirittura si ritrovò correlato al <Moro ter>, un processo sull’ illegalità sovversiva. La politica regionale ne risentì gravemente, in termini di scontri nei Partiti e nelle stesse piazze (assedio del Consiglio regionale ed altro del 25/2/1980). Anche se alcune ricostruzioni televisive ne hanno ora taciuto, la chiusura di antichi e prestigiosi Ospedali dimostrò la sovrabbondanza di letti pubblici in Basilicata; e più oltre, in occasione del Covid 19, che la sua scelta pubblicistica dava migliori risultati rispetto alla stessa Lombardia.

In questi giorni, sorta la questione delle prestazioni ambulatoriali e affini, dinanzi al forte conflitto verso la Regione, viene naturale chiedersi se- nonostante un tale passato- si voglia ritentare quel “circolo”. E’ pur vero che la Regione ha intanto acquisito le sue colpe ed è divenuta impopolare per insufficienza nella diagnostica, che ha limitato ai ricoverati, …per aver ridotto le proprie strutture .. e ..costretto i cittadini ad insostenibili liste d’attesa ... a ricorrere al privato); ma questo non giustifica il modo allarmante in cui è stata impostata e si svolge la “vertenza”!

Si vogliono risvegliare vecchi fantasmi e vecchi metodi, con toni quasi aggressivi, con un martellare intimidatorio su tutta la Stampa locale e sulla Tv pubblica, con “cittadini usati come scudo umano nella guerra dei soldi/wwwbasilicata24.it), con Sindaci e cittadini non sempre ben informati? 

 

Possibile ci si costringa a ricordare il peso “partitico” della Sanità privata nella nostra Regione, che si sospendano i servizi pur in una fase così delicata, sempre avvantaggiandosi delle scarse conoscenze dell’opinione pubblica? Che le Formazioni politiche debbano sembrare subalterne ad un mondo da cui attendersi il sostegno elettorale? Si cerca la goccia per far traboccare il vaso?

Perciò si rende indifferibile, da quel che resta dei Partiti, informare adeguatamente la Società lucana sulla Riforma Mariotti-Anselmi e per evitare che i cittadini siano  ancora una volta ignari strumenti ciechi! ns 

                                                                   *già Parlamentare e Sottosegretario di Stato      


 

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