Nicola SAVINO*
“…e Il modo ancor m’offende” del V Canto dell’Inferno sottolineava il dolore di Francesca per l’assassinio dell’amato Paolo.
Al Presidente Bardi e all’Assessore Fanelli quel famoso verso dovrebbe invece consentire il pieno rigetto dell’“aggressione” cui sono sottoposti dalle strutture sanitarie private! Le quali, pur “accreditate” e retribuite dalla Regione, stanno martellando su giornali e Televisioni con i toni dei “perseguitati”, nemmeno sopportabili se lo fossero davvero!
Sembra infatti che-una volta liberatisi dalla “politica giugulatoria praticata per decenni dai Governatori di Sinistra- “vocat(isi) a implementare ogni fioritura ..a vantaggio del bene comune”(sic!), non siano più disposti a tollerare che “la Regione insist(a) a praticare una politica avversa all’iniziativa privata”(pagando con soldi pubblici!).
Sicché, intimando che “il tempo dello studio e delle valutazioni è finito” (citazioni da pagina 12 di Cronache del 4/1), si arrogano la rappresentanza “dei cittadini pazienti” e fanno persino circolare sui cellulari le sollecitazioni a pressare la Regione affinché soddisfi le loro richieste!!
A parte il merito della questione, anzitutto colpisce il modo irriguardoso di trattare l’Istituto Regionale .. pur di attrarre l’Opinione Pubblica a sostenere le loro pretese. Cosa c’entra l’avversione all’iniziativa privata se la Sanità è di competenza pubblica?
Si vuole forse che l’imprenditore privato faccia concorrenza alle strutture pubbliche con i soldi dello Stato- che poi son quelli di chi paga le tasse- e secondo le misure che egli determina? Quando si lavora su commissione, è naturale il committente rimborsi le prestazioni cui ritiene dover provvedere con strutture che “accredita” ed entro i limiti sia delle esigenze da esso calcolate, sia delle risorse di cui dispone!
I punti di riferimento sono questi, non le pretese del privato e nemmeno l’onere occupazionale: il quale, essendo a discrezione ed a scelta dell’Azienda, dev’esser da Essa calcolato secondo le (sue) previsioni di mercato: anche di quello libero, che esiste, fuori dalla pianificazione e dal rimborso pubblici! Se invece anche le spese altre fossero a carico della Regione, indipendentemente da una “sana” programmazione imprenditoriale e da un adeguato controllo, perché mai Essa dovrebbe “passare” per il privato e non provvedere direttamente? Per far “assumere a piacere” (da più parti?), girandone il costo al Pubblico? Sarebbe un abuso al quale- di regola- le Regioni si sottraggono non solo fissando il tetto di spesa e premettendo l’indisponibilità a pagare “a piè di lista”, ma anche con efficaci controlli.
E’ questo il caso della Regione Basilicata? Qual è e come funziona in Basilicata e quando in Consiglio lo si ispeziona il nostro sistema di controllo? Non risolvere questo punto e non renderlo ben noto equivarrebbe ad una vera e propria omissione, a suscitar sospetto di circuiti clientelari, implicanti un finanziatore che largheggi, “chiudendo gli occhi”.
Anche da Sinistra (quella “giugulatoria” di cui sopra?) s’insegue il consenso del settore (al punto che oggi c’è chi scomoda addirittura il “grido di dolore” di V.E. nel Parlamento ancora Sardo!)? Mentre si finge d’ ignorare il realismo ironico di F. Devoto che rassicura il Generale “saranno devoti (nomen omen), meno che mai guarderanno dall’altro lato, li ascolti ..sono stati anni con i potenti laurioti” ..(??? dunque sono mammolette, conoscono il mestiere?). Scomoda persino l’art.32 CC, -come se tutti chiusi i servizi pubblici- il simpatico (ma) eterno Segretario Radicali Lucani (che certamente non lo fa per voti, sempre pochi, ed amicali come talvolta il mio!).
Eppure il fatto che sia stata considerata “giugulatoria” la politica delle “Giunte di Sinistra” suona a merito delle Medesime, col loro atteggiamento avendo forse tutelato il danaro di “pantalone” non ricercato l’armonia con i Controllandi! Di più, la stessa tendenza a “campagne” tanto ossessive da sembrare quasi intimidatorie, potrebbe addirittura suscitare il dubbio di “coperture” ad eventuali cedimenti oppure a nuova benevolenza. Con le sue risposte Fanelli potrebbe forse sembrar più giustificarsi come futuro ricandidato che offendersi da rappresentante dell’Istituzioni in carica?
Insomma, pur da poche “chiacchiere” può cogliersi la particolare complessità della materia: ch’è sempre tale quando c’è di mezzo il finanziamento pubblico per prestazioni private, di cui si tende a chiedere a “pié di lista”, senza limiti e controlli, e talvolta di gestire… direttamente! Forse un altro elemento da valutare rispetto all’ormai famosa “autonomia differenziata”: perché più vicino il potere più complicato districarsi in dinamiche complesse! Perciò sarebbe obbligo, anche dai Rappresentanti della ormai non soltanto esile Opposizione, rassicurare circa il buon uso del danaro pubblico: anche per non andare all’Inferno … e senza colpe d’amore!! nicola savino
già Parlamentare e Sottosegretario di Stato
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