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CULTURA
Gianni Agnelli: l’ostinata attualità di un grande italiano

Giovanni Agnelli è stata una personalità
assurta a simbolo dell’imprenditoria italiana negli anni della grande
crescita economica e sociale del nostro Paese, in una fase di
distensione assicurata dalle istituzioni multilaterali e in particolare
dal rafforzamento di quelle europee e dal legame occidentale. Nel ventesimo anniversario della sua morte,
il ricordo della sua autorevolezza, con l’azione che seppe esercitare
sulle classi dirigenti, sull’intera società, con la sua influenza nel
contesto internazionale, sollecita tutti a un confronto esigente.
La leadership di Agnelli consolidò la Fiat quale protagonista a livello internazionale, mostrando come una visione mondiale dello sviluppo rappresentasse una opportunità di crescita per i campioni industriali italiani e, insieme, per le nazioni cui si dirigevano gli investimenti, introducendo nel nostro mondo imprenditoriale una visione più moderna e lungimirante.
Presidente dell’associazione degli industriali italiani seppe fare prevalere, in una stagione assai problematica, un’ottica capace di sviluppare re un dialogo costruttivo tra le parti sociali, legando il suo nome a passaggi cruciali nelle relazioni sindacali, favorendo così il conseguimento di significativi traguardi. Giovanni Agnelli fu l’ambasciatore di una Italia animata da spirito di innovazione e dinamismo. Alfiere del prestigio della Repubblica, fu attento all’inserimento del Paese nelle catene di crescita del valore a livello globale.

È un mondo che la comunità internazionale si era impegnata a realizzare. Rileggere queste parole di speranza oggi, mentre l’Europa è tornata a essere teatro di guerra, di aggressione contro la libertà dei popoli, può indurre a un sentimento di scoramento. Ma quel messaggio richiama, altresì, prepotentemente alla fiducia, perché contiene aspirazioni autentiche dell’umanità che lo rendono ostinatamente attuale.
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