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Continuano gli appelli per scongiurare la riapertura dell’impianto di trattamento rifiuti. Il 9 gennaio si terrà la conferenza dei servizi presso il dipartimento Ambiente della Regione Calabria per il riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale. In una lettera alla popolazione, l’associazione Italia Nostra chiede ai cittadini una adesione alle iniziative di sensibilizzazione sul tema. Il 5 gennaio, sul Viale della Libertà di Praia a Mare, alle ore 11 alle ore 13.30, un sit-in del Comitato in difesa del fiume Noce è stato organizzato proprio per questo scopo.
La lettera alla popolazione di Italia Nostra
Il Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente della
Regione Calabria ha indetto, per il prossimo 09/01/2023, la Conferenza
dei servizi decisoria relativa alla richiesta di Riesame A.I.A. per il
rinnovo dell’autorizzazione per “Impianto di eliminazione rifiuti
pericolosi e non presentata della Società CO.GI.FE Ambiente srl
proprietaria dell’Impianto sito in località San Sago nel comune di
Tortora (CS) con scarico nel fiume Noce a poca distanza dalla foce.
La richiesta riguarda l’autorizzazione al trattamento di 301 tipologie
di rifiuti di cui 155 classificate come pericolose (sostanze tossiche,
cancerogene, mutagene) nel Catalogo Europeo dei rifiuti per volumi di
250 metri cubi al giorno di sostanze non pericolose e di 50 metri cubi
al giorno di sostanze pericolose.
L’impianto che si intende “riesumare” è lo stesso che nel novembre del
2013 è stato soggetto a sequestro cautelare da parte dell’Autorità
giudiziaria e che da allora risulta essere inattivo. Le perplessità, che
in più occasioni sono state sollevate dalle Associazioni ambientaliste,
circa l’opportunità di rimettere in funzione l’impianto, in un contesto
territoriale particolarmente sensibile sotto il profilo naturalistico
ed idrogeologico, si basano sull’analisi dei parametri
tecnico-funzionali dell’impianto e sulla valutazione della ricaduta
negativa sull’economia locale, basata prevalentemente sulle attività
turistiche, nonché sulla salute pubblica.
In sintesi permangono forti dubbi su:
– la necessità di ubicare un impianto di trattamento di
rifiuti, anche pericolosi, in un’area fluviale ad alta valenza
naturalistica e nelle adiacenze di una zona speciale di conservazione;
– la possibilità di trattare la quasi totalità delle categorie di
rifiuti liquidi e fangosi senza aver testato la reale capacità
dell’impianto a rimuovere le singole sostanze, in particolare quelle
pericolose, e senza imporre dei limiti di concentrazione per le sostanze
pericolose in ingresso: le quantità di rifiuti trattabili che risultano
essere fortemente in eccesso rispetto alle potenzialità di un impianto
obsoleto che, già nel passato, ha evidenziato varie problematiche;
– la tipologia dei rifiuti di cui si chiede
l’autorizzazione al trattamento vista l’assenza, sul territorio locale,
di attività industriali che li producono;
– la difficoltà di intervenire prontamente per far
fronte ad eventuali avarie del sistema con conseguente danno ambientale
gravissimo. Appare evidente che l’interesse economico legato
all’attività in oggetto confligga fortemente con quello della
popolazione che vive ed opera in quest’areal Pertanto, chiediamo che NON
venga concessa l’autorizzazione alla riapertura dell’impianto e che
l’area su cui insiste venga sottoposta a ripristino ambientale. Ti
invitiamo a manifestare il tuo dissenso alla riapertura dell’impianto
inviando una e-mail al Presidente della Regione Calabria richiamandolo
all’assolvimento del suo ruolo di garante della salute e della
prosperità della nostra comunità.
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