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Si è tenuta presso il Palazzo del Consiglio regionale, la conferenza stampa dei consiglieri regionali del Pd, Piero Lacorazza e Roberto Cifarelli e di Bd, Piero Marrese, sulla PdL, di cui è primo firmatario Lacorazza: “Sostegno all’Università degli Studi della Basilicata per l’azione di promozione della sostenibilità economica, ambientale e sociale nelle aree interne”. Lacorazza, ha aperto la conferenza ricordando le parole dello studente Davide De Bono, che in occasione dell’inaugurazione del 40esimo anno accademico dell’Unibas, alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella, disse: “Fate presto!” A tal proposito, il 31 dicembre prossimo, scade l’accordo dodicennale che porta la Regione Basilicata ad investire per l’Università 14 milioni di euro all’anno, anche se la PdL presentata, per ragioni tecniche, ha una posta finanziaria simbolica.
Il Consiglio regionale sarà sicuramente centrale nell’approvazione del nuovo accordo e la proposta sarà una base per costruire un nuovo patto tra Regione e Università. “Siamo in un momento di passaggio difficile per la nostra regione. Le crisi industriali, la vicenda petrolifera, il comparto agricolo. Abbiamo un sistema economico traballante e non possiamo permetterci di rendere più fragile il motore principale della conoscenza, della ricerca e del rapporto con il territorio, considerato anche lo spopolamento e la crisi demografica. La Basilicata è un’isola dentro la penisola mediterranea e l’Università deve essere al centro di una strategia in una discussione europea, che richiede scambi costanti in una logica di rete per l’innalzamento della qualità dei servizi. Occorre favorire la definizione di accordi tra istituzioni universitarie differenti volti a integrare i percorsi formativi e didattici, integrare l’offerta formativa fra atenei differenti, attivare accordi interuniversitari finalizzati all’erogazione di titoli doppi e congiunti, per lo scambio e la collaborazione fra aree a forte sviluppo ed aree interne, territori di paesi europei e aree di paesi euromediterranee”. “Attualmente – ha continuato Lacorazza – sono 12 mila gli studenti lucani che vanno a studiare fuori dalla Basilicata ma attraverso un titolo congiunto potrebbero decidere di non restare tutto il tempo lontano dalla loro regione, con costi elevati che gravano sulle famiglie e alimentano l’impoverimento dei territori. La proposta, pertanto, va nella direzione di modificare l’attuale governace; prevediamo una conferenza di programma del Piano con un comitato paritetico allargato alle amministrazioni cittadine dove hanno sede le Università”. Il consigliere Cifarelli ha sottolineato “la continuità dell’azione politica del Pd dinanzi ad una mancanza visione complessiva da parte del Governo regionale su tali aspetti. La minoranza ha messo in atto un’attività costante di stimolo sul Piano strategico, l’ultimo approvato nel 2021, inefficace e privo di soluzioni oltre che giunto in ritardo rispetto alla scadenza. Un pilastro di questo Piano è proprio l’Università. Nel 2006 con la legge regionale n.12 si giunse ad un accordo con l’Unibas che prevedeva il sostegno all’ateneo con i fondi rivenienti dalle royalties. I numeri dell’Unibas non sono elevati, inoltre di quei 12 mila studenti che vanno fuori in pochi ritornano in Basilicata. Per questo, nel rispetto dell’autonomia dell’Università, come classe dirigente, dobbiamo porci il problema di trovare soluzioni per fermare il declino. La Pdl presentata mira a tutelare la formazione e a potenziare il ruolo dell’Università. La proposta, nata anche da un confronto con gli stakeholders, si pone al centro di altri strumenti normativi complementari finalizzati ad una strategia di elevazione dell’offerta formativa, offrendo soluzioni finanziarie che diano stabilità all’Università. Si tratta di programmare lo sviluppo della regione per invertire una tendenza negativa”. Per il consigliere Marrese “si deve evitare di entrare in un’ottica solo emergenziale, occorre programmare per tempo gli obiettivi e approntare una strategia per il futuro dell’Università. Lo stimolo continuo dell’opposizione deve condurre ad una discussione produttiva che realizzi investimenti concreti e alimenti una gestione ottimale delle risorse. L’obiettivo è essere attrattivi nell’offerta formativa. Il 73% dei lucani – rammenta Marrese – si iscrive a corsi universitari fuori regione eppure la Basilicata è terra di cerniera per il Sud che può intercettare studenti dalle regioni vicine”. I consiglieri regionali di Pd e Bd hanno infine segnalato che Potenza e Matera sono ancora prive di studentati, strutture indispensabili per incrementare qualità dei servizi e attrattività dei poli universitari lucani, in un’ottica di connessione reale con il territorio.
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